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Messaggero-Abruzzo-Scuola, salvagenti anti-Moratti "Riforma all'ultima spiaggia"

Scuola, salvagenti anti-Moratti "Riforma all'ultima spiaggia" di FEDERICA GIALLORETO Dopo 14 anni, l'università d'Annunzio di Pescara e Chieti è tornata in piazza. Scortati da ...

12/11/2004
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Il Messaggero

Scuola, salvagenti anti-Moratti "Riforma all'ultima spiaggia"
di FEDERICA GIALLORETO

Dopo 14 anni, l'università d'Annunzio di Pescara e Chieti è tornata in piazza. Scortati da vigili, poliziotti e carabinieri, centinaia di studenti, ricercatori, ordinari, associati, contrattisti, direttori di dipartimento, presidenti dei corsi di laurea, rappresentanti del consiglio di amministrazione si sono recati davanti al Comune dove sono stati ricevuti da alcuni rappresentanti della giunta. La protesta, che si sta svolgendo in questi giorni in tutte le città italiane e che si concluderà a Roma il 15 novembre con una manifestazione che si preannuncia imponente, riguarda il disegno di legge Moratti, "che - dicono - se dovesse passare, distruggerebbe le basi dell'università pubblica". Come annunciava lo stesso striscione del corteo 'Ddl Moratti, l'università all'ultima spiaggia'. Slogan che ha fornito l'idea a tutti i manifestanti di presentarsi a Palazzo di città con ombrelloni, canotti, salvagenti e braccioli chiedendo il ritiro del disegno di legge.
"Il decreto legge '#8211; spiega Eleonora Cianci, assegnistica di ricerca alla facoltà di Lingue '#8211; imporrebbe un precariato a vita. Con due grossi svantaggi: se sei precario devi fare quello che dice il tuo capo, ma soprattutto non hai modo di fare ricerca perché i contratti sono a scadenza. La ricerca in questo modo, non esisterà più, ma esisterà solo la didattica. Per di più, l'eventuale rinnovo del contratto non dipenderà dalla bravura del soggetto, ma dai soldi che l'università avrà a disposizione". Il disegno stabilisce anche l'abolizione della distinzione tra tempo pieno e tempo determinato, così un docente universitario potrà coltivare due o più professioni. Proseguono i cori: "Come mai noi non decidiamo mai? D'ora in poi decidiamo solo noi". Si arriva a Palazzo di città dove a prendere la parola è Nicola D'Antuono, presidente dipartimento studi comparati: "Abbiamo bisogno dell'appoggio delle istituzioni locali, affinché la Moratti ritiri il disegno di legge, stilato senza tener conto della comunità accademica italiana. Dobbiamo essere tutti alleati per salvare il futuro dei giovani". Gabriele-Aldo Bertozzi, direttore del dipartimento, ha insistito sul fatto "di far valere i diritti della ricerca". Gli assessori De Blasio e Di Pietrantonio, e il presidente del consiglio comunale Gianni Melilla, hanno garantito piena disponibilità "affinché il decreto legge possa essere annullato al più presto".


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