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Messaggero-Abruzzo-La musica è finita, cattedre cancellate

Esplode a Pescara la protesta degli insegnanti di strumento La musica è finita. O forse è il caso di dire che neppure è cominciata. Musicisti con nomina di docenti di strumento, pro...

02/10/2003
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Il Messaggero

Esplode a Pescara la protesta degli insegnanti di strumento
La musica è finita. O forse è il caso di dire che neppure è cominciata. Musicisti con nomina di docenti di strumento, pronti ad entrare in servizio nelle scuole di Pescara e di tutta la regione, si sono visti cancellare il posto di lavoro dalla sera alla mattina. Sindacalisti, dirigenti scolastici e docenti, riuniti in un comitato, hanno esposto in Comune la drammatica situazione davanti agli assessori provinciale e comunale alla Pubblica istruzione Angelo Di Rosa e Alberto Balducci.
Tutti hanno puntato il dito contro la direzione scolastica regionale ed il Csa, responsabili "di aver obbedito senza riserve alle disposizioni del ministro Moratti". Disposizioni che, in conseguenza della Finanziaria, hanno sancito il taglio di fondi alle scuole abruzzesi per l'insegnamento degli strumenti musicali. Scuole che avevano ricevuto iscrizioni di ragazzi appassionati: "La tradizione bandistica in Abruzzo avvicina tanti giovani alla musica, ma senza lezioni a scuola saranno tutti costretti a rivolgersi a docenti per costosissime lezioni private" è stata la sconsolata conclusione di Daniela Casaccia, dirigente scolastico alla "Croce".
I tagli sono stati impietosi: sui 52 posti necessari, ne restano appena 22 nell'organico di diritto, e soltanto 16 (invece dei 30 annunciati) in quello di fatto, dei quali solo 5 a Pescara e provincia sui 13 inizialmente previsti.
"Ancora una volta l'Abruzzo è stato tra le regioni più penalizzate dal provvedimento - ha lamentato Renato Pengue della Cisl regionale scuola -. Ci hanno spazzati via senza che la direzione scolastica regionale abbia puntato i piedi". Un giovane insegnante ha anche sollevato dubbi di legittimità per le procedure con le quali sono state prima effettuate e poi revocate le nomine dei docenti: "Il 4 agosto le cattedre erano state approvate. La soppressione del 23 settembre è stata decisa sulla base di circolari ministeriali antecedenti il 4 agosto: o c'è miopia o c'è malafede nel Csa".
Per Emilia Di Nicola, della Cgil scuola, "è una riduzione dell'offerta formativa che penalizza gli istituti scolastici, le famiglie e gli studenti. Le scuole che hanno avviato i corsi già da qualche anno saranno costrette a chiuderli". Penalizzata anche Teramo, non la provincia di Chieti, invece, dove i posti per l'insegnamento dello strumento musicale sono già stati stabilizzati con insegnanti di ruolo.


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