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Messaggero-Abruzzo-Insegnanti, j'accuse dei sindacati

LA SCUOLA CHE NON VA Insegnanti, j'accuse dei sindacati Un caso eclatante ad Atri dove manca il sostegno agli alunni disabili di ANNACARLA VALERIANO "Le scuole riapriran...

08/09/2004
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Il Messaggero

LA SCUOLA CHE NON VA
Insegnanti, j'accuse dei sindacati
Un caso eclatante ad Atri dove manca il sostegno agli alunni disabili
di ANNACARLA VALERIANO

"Le scuole riapriranno i battenti in un clima generale segnato dal caos e dalla confusione". C'è forte preoccupazione nelle parole dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, i sindacati provinciali della scuola riunitisi nel pomeriggio di ieri per fare il punto della situazione in vista dell'avvio dell'anno scolastico. Si spara a zero sulla riforma Moratti e sulle evidenti storture che essa avrebbe provocato. Storture che si riflettono, inevitabilmente, anche a livello della nostra provincia. Ad essere messi sotto accusa, in particolare, i tagli di organico ed il conseguente accorpamento delle cattedre. I sindacati citano esempi concreti. S'inizia con il caso del Convitto Nazionale Delfico dove, proprio a causa delle riduzioni d'organico, lavorerebbero solo 2 guardarobieri rispetto ai 4 previsti, con evidenti ripercussioni negative sulla generale amministrazione dei convittori. Brutta sorpresa anche per gli studenti del liceo Scientifico "Einstein" di Teramo, che al rientro dalle vacanze troveranno un'offerta formativa notevolmente peggiorata. Il liceo, infatti, ha perso il potenziamento scientifico; in soldoni ciò significa abolizione dell'insegnamento della fisica a partire dal primo superiore. Problemi a non finire per il sostegno. I sindacati citano, in questo senso, l'esempio della scuola media di Atri. La struttura ha a disposizione un solo insegnante di sostegno per 6 alunni. Davvero troppo poco per garantire ai bambini un'adeguata attività di assistenza. Evidente smarrimento, poi, per la figura del tutor, la novità più consistente introdotta dalla riforma Moratti. Nelle scuole della provincia il tutor è di fatto lettera morta. I direttori didattici, infatti, si trovano tra l'incudine ed il martello, poiché ancora non hanno chiare le qualità e competenze che il tutor ideale dovrebbe possedere. Ultimo nell'elenco, ma per questo meno importante, il problema degli Istituti d'Arte. La riforma dovrebbe portare ad una loro professionalizzazione: ciò significa che un istituto prestigioso come il "Grue" di Castelli rischierebbe di perdere la propria patente di eccellenza. Per scongiurare l'attuazione di questa ventilata prospettiva, gli istituti d'arte scenderanno in campo, il 24 settembre, con una serie di iniziative pubbliche.


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