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Mess.Veneto-Udine-Alla Rodari oltre 400 genitori bocciano il nuovo tempo pieno

Hanno domandato alla direttrice di non applicare la riforma Moratti che snatura il servizio Sono più di 220 le famiglie che hanno inviato la richiesta al sindaco e al direttore dir mantener...

13/05/2004
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MessaggeroVeneto

Hanno domandato alla direttrice di non applicare la riforma Moratti che snatura il servizio
Sono più di 220 le famiglie che hanno inviato la richiesta al sindaco e al direttore dir mantenere nel 2004-05 2 maestri per classe, 40 ore settimanali e 4 compresenze
Alla Rodari oltre 400 genitori bocciano il nuovo tempo pieno


di GIACOMINA PELLIZZARI

I genitori della scuola elementare Rodari chiedono di tornare al passato per quanto riguarda l'organizzazione delle classi a tempo pieno. Oltre 440 persone, facenti parte di 220 famiglie udinesi, hanno sottoscritto il modulo indirizzato alla dirigente scolastica, Sandra Romanin, al direttore scolastico regionale, Pier Giorgio Cataldi, e al sindaco, Sergio Cecotti.
La richiesta è chiarissima: i genitori sollecitano la direttrice a mantenere "per l'anno scolastico 2004/05 il modello scolastico scelto per il proprio figlio secondo la normativa vigente all'atto dell'iscrizione e che tuttora confermano. Il modello corrisponde al tempo pieno con due insegnanti per classi, quaranta ore settimanali e quattro di compresenza". La riforma Moratti, invece, ha ridisegnato il tempo scuola con 27 ore settimanali più 3 opzionali per gli alunni e obbligatorie per le scuole e un orario aggiuntivo (10 ore) per la mensa.
I duecentoventi modelli sono stati allegati a una lettera dove i genitori della "Rodari" spiegano le loro perplessità. "Abbiamo scelto questa scuola scrivono perché, oltre a essere la più adatta alle famiglie con entrambi i genitori lavoratori, crediamo nella sua validità educativa e non solo didattica". Nel soffermarsi sull'articolazione flessibile del tempo pieno, "che consente di diversificare le metodologie didattiche in alternativa alla lezione frontale con maggiori occasioni di lavori di gruppo e laboratorio e di operare dirette individuazioni dei percorsi di insegnamento", i genitori ritengono "fondamentale il ruolo di due insegnanti per classe". Rifiutano, inoltre, "una riduzione dell'orario scolastico, considerando fondamentale il tempo scuola di 40 ore con 4 ore di compresenza settimanali e apprezzano la presenza degli insegnanti durante la mensa e le ricreazioni".
Le famiglie dei bambini della "Rodari" sono convinte che i servizi mensa e ricreativi "non devono essere gestiti da personale extra-scolastico con funzioni puramente assistenziali". Gli stessi genitori bocciano la figura dell'insegnante tutor "che male si sposa col modello della scuola a tempo pieno e dei moduli". Non a caso i genitori non solo non ritengono opportuno demolire, senza chiarezza sul futuro disegno riformatore, un modello scolastico che rappresenta un valido supporto per le famiglie, ma si dicono disponibili ad accettare solo una proposta che preveda un'evoluzione della scuola a tempo pieno come risposta alle mutate esigenze socio-culturali attuali.
Difficile dire se la dirigente scolastica della "Rodari" accetterà o meno la richiesta dei genitori. Per ora si limita a dire che sta cercando di salvaguardare la continuità con il passato. In che modo? "Senza stravolgere completamente l'organizzazione e arrivando a scelte che ci permettano di entrare nella riforma senza grossi stravolgimenti". L'obiettivo della direttrice è quello di "mantenere gli aspetti positivi sperimentati in passato (due insegnanti per classe) e di affidare la gestione dell'intero tempo scuola a figure professionali interne e non a insegnanti esterni". La stessa direttrice sostiene che il collegio docenti non ha deliberato l'adozione dell'insegnante tutor: "Stiamo lavorando aggiunge per arrivare a delibere il più possibile professionali che non diventino contrapposizioni su ideologie".
Per quanto riguarda, invece, il trasferimento nelle classi degli insegnanti impegnati in progetti sperimentali, Sandra Romanin sostiene che "il collegio docenti deciderà sull'utilizzo dell'organico in base alla progettualità"


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