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Mess.Veneto-Tagli alle cattedre in montagna: protestano cinquecento precari

sono ritrovati davanti alla sede dei sindacati per dissentire contro la decisione del Miur Tagli alle cattedre in montagna: protestano cinquecento precari ...

14/06/2004
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MessaggeroVeneto

sono ritrovati davanti alla sede dei sindacati per dissentire contro la decisione del Miur
Tagli alle cattedre in montagna: protestano cinquecento precari


Precari della scuola sulla via crucis dei punteggi: ridotte dal contrordine improvviso del Miur le sedi di montagna provinciali con il raddoppio del servizio in cattedra e in 500 danno l'assalto alle sedi sindacali di via San Valentino a Pordenone. Un fine settimana senza pace nonostante l'ossigeno di 7 giorni per integrare le domande in graduatoria permanente (rinviato il termine al 21 giugno nel Csa) e dalle 8 di mattina, ieri, la fila dei supplenti che vivono un sabato d'inferno è davanti allo sportello sindacale. Una giornata che fa da cartina tornasole a una professione tutta in salita, disastrata o "disgraziata e perseguitata dai Palazzi del potere, perché vale la politica spiccia - dicono dal Comitato precari provinciale - del tanto peggio, tanto meglio". Chi piange, chi si tormenta, chi ottimista conta gli anni di servizio in cattedra e riassume i punteggi come oroscopo occupazionale della prossima annata 2004-2005: con la lotteria dei punti che diventa una vergogna nazionale, il morale va in tilt. Il meccanismo delle assunzioni non quadra, affonda nel manicomio della burocrazia e chi capisce la nuova tabella punteggi è bravo, perché l'unica certezza granitica è il ribaltone nelle graduatorie permanenti provinciali.
"Cambia ancora l'elenco delle scuole di montagna del Pordenonese in cui il punteggio raddoppia in modo retroattivo per il servizio prestato dal 1978-79 in poi spiega ai supplenti il sindacalista di Cgil scuola Gianfranco Dall'Agnese -. Sono state ridotte a: Barcis, Aviano-Piancavallo, Andreis, Clauzetto, Polcenigo-Mezzomonte, Frisanco, Cimolais, Erto e Casso, Tramonti di Sotto-Matan. È chiaro che questo coinvolge quasi esclusivamente il settore primario (elementari e materne). Si torna al vecchio meccanismo della legge 90 del 1957 o quasi e si cambia la regola "in corsa" anche per quanto riguarda la valutazione generale del servizio. Chi ha svolto almeno 6 mesi in una classe di insegnamento continua potrà ottenere 12 punti e zero per altre discipline, oppure eserciterà il diritto di opzione per traslare questi punti in altra materia in cui ha esercitato per meno tempo ma nello stesso anno. Di caos in caos, sulla pelle della fascia debole del precariato".
Di regola in regola, verso la confusione totale e Cgil bussa con Cisl, Uil e Gilda alla porta del fortino romano dell'Istruzione, per chiedere garanzie sul futuro occupazionale dei supplenti. L'effetto letale della bagarre di queste settimane infuocate dalla questione punteggi è la spinta ai vertici degli elenchi dei docenti già assunti in ruolo e che si posizionano nelle graduatorie permanenti per ragioni di carriera.
"Il problema grosso - conferma il cigiellino Dall'Agnese - sta nel fatto che molti docenti di ruolo delle scuole primarie, laureati, sorpasseranno i precari, grazie alla rivalutazione retroattiva al 50% del punteggio sul servizio prestato magari in 20 anni di carriera in cattedra. Un cataclisma sta per investire le graduatorie del Pordenonese: i docenti di ruolo rischiano di essere ri-nominati a tempo indeterminato a settembre. Chiediamo un incontro urgente con il ministro Moratti per trovare soluzioni non lesive dei diritti di tutti i precari".
Conciliazioni minate dal conflitto di interesse palese (precari d'annata, abilitati sissini, supplenti di montagna, maestre laureate) e contenzioso promesso da buona parte dell'arco sindacale, che minaccia di stoppare l'avvio del nuovo anno scolastico e intasare i Tar di mezza Italia. Il tragico prevale sul grottesco: "C'è gente disperata perché ci rimette la nomina annuale con le regole impazzite sui punteggi - sottolineano dal Comitato precari -. Il nuovo olocausto civile si chiama precariato della scuola, o non ve ne siete accorti?".
Chiara Benotti


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