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Mess.Veneto-Senza ruolo non ci danno il mutuo-casa"

Senza ruolo non ci danno il mutuo-casa" LE TESTIMONIANZE Tre giorni di passione - fino al 30 agosto - per agguantare il lavoro a scadenza nella scuola. La kermesse annuale delle supple...

27/08/2005
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MessaggeroVeneto

Senza ruolo non ci danno il mutuo-casa"
LE TESTIMONIANZE
Tre giorni di passione - fino al 30 agosto - per agguantare il lavoro a scadenza nella scuola.
La kermesse annuale delle supplenze sta nel calendario famigliare di centinaia di precari di ogni ordine e grado, come compleanni e cerimonie. Genitori, zii, mariti, fidanzati proprio non ci rinunciano: "Un calvario emotivo, ma va vissuto", confermano nell'edizione 2005 a Pordenone. Ci sono i parenti dal primo al quinto grado a sorvegliare l'"investitura", pronti alla terapia formato-famiglia nella pausa-caffè della trafila burocratica. Tre giorni al cardiopalma per docenti Ata e genitori al seguito.
"Dispiace perdere un momento professionale così importante per nostra figlia - confessano Adriana e Sergio Console Pentrelli, in trasferta da Casarsa della Delizia -. Vogliamo dire che ci sono troppe ingiustizie nel conteggio dei punti di servizio: il ministero dell'Istruzione non riconosce in graduatoria permanente provinciale gli anni svolti in altri ordini di scuola, come nelle elementari statali. Invece, assicura un maxi-punteggio agli abilitati Ssis. Ci vorrebbe maggiore buon senso nelle scelte politiche e amministrative, che incidono sul futuro dei docenti precari e sulla vita".
La "deregulation" sui punteggi che intasano Tar e studi legali, non va giù. Bloccati sul piano professionale e nell'autonomia, i precari vivono spesso con mamma e papà fino a 35-40 anni, anche per ragioni di reddito. L'incarico annuale non basta allo sportello bancario per accendere il mutuo-casa e gli affitti sono un'agonia. Il popolo dei genitori dei supplenti chiede la parola: la scuola non è più quella di un volta, quando le norme davano certezze e si entrava di ruolo in tempi ragionevoli.
Dopo 37 anni di insegnamento, ha ancora entusiasmo a cascata per "il mestiere più bello del mondo" riflesso nella carriera della figlia, la ex-docente di San Vito al Tagliamento Nadia Cordenos. "Quello che dispiace tanto è vedere l'espressione avvilita di tanti insegnanti precari - si rammarica -. Troppi anni di attesa per il ruolo e troppa incertezza sono fattori che non fanno bene alla scuola, oltre che alle nuove generazioni docenti. Una situazione davvero deprimente, mai sperimentata ai miei tempi. Mia figlia Claudia ha sfiorato l'assunzione in ruolo nell'area del sostegno all'handicap, quindi si tratta di avere pazienza un altro anno, ma penso ai neo-laureati oppure ai precari cinquantenni che hanno perso le speranze e mi ribello all'idea che non ci sia una soluzione rapida".
Per supplenti e genitori, soluzioni a portata di mano nel pressing sindacale. Si annuncia l'autunno "caldo" nelle aule: per i supplenti si rivendica un contratto di lavoro a pari diritti negli scatti di anzianità, come capita nella busta paga degli insegnanti di religione cattolica. I mille euro del salario dopo 20 anni di servizio annuale, sono uno schiaffo alla carriera.
"La battaglia per l'assunzione in ruolo su tutti i posti vacanti va avanti - promette il leader Snals Giancarlo Boscaino -. Ci aspettiamo una soluzione al nodo del precariato nel 2006". Prove alla mano sui posti di lavoro liberi in provincia a lunga scadenza, da Cgil: "Sono esaurite in provincia le graduatorie degli abilitati di meccanica ed elettronica - sottolineano i cigiellini Gianfranco Dall'Agnese e Carla Franza -. Idem gli elenchi degli insegnanti tecnico-pratici di laboratorio tabella C e D, quindi i corsi Ssis non bastano: chiediamo concorsi ordinario e riservato a Viale Trastevere".
Il segretario Cisl Marisa Susanna va alla carica: "Il piano pluriennale di assunzioni in ruolo va rispettato a tutti i costi: nessuna amnesia sarà ammessa sui diritti dei precari". Per il vertice Uil Annamaria Pascale: "Un'altra ingiustizia per i supplenti è il calendario delle nomine estivo e siamo alle solite ogni anno - lamenta il segretario provinciale -. Luglio e agosto dovrebbero essere consacrati alle ferie, non all'ansia per la cattedra". (c.b.)


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