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Mess.Veneto-Scuole, finanziamenti tagliati del 40%

Presidi in difficoltà dopo le ulteriori restrizioni decise a sorpresa dallo Stato. Serravalli, presidente dell'Asa: rischiamo di dover chiedere soldi alle famiglie Scuole, finanziamenti tag...

28/01/2006
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MessaggeroVeneto

Presidi in difficoltà dopo le ulteriori restrizioni decise a sorpresa dallo Stato. Serravalli, presidente dell'Asa: rischiamo di dover chiedere soldi alle famiglie
Scuole, finanziamenti tagliati del 40%
Le superiori udinesi "gelate" da una circolare della Direzione regionale che riduce le risorse per il funzionamento ordinario
Gli istituti si appellano ora a Regione e Provincia: non riusciamo più a garantire il diritto allo studio


di GIACOMINA PELLIZZARI

La scure del ministero colpisce ancora una volta le scuole. Quest'anno, rispetto alle previsioni concordate con la Direzione scolastica regionale, i fondi di funzionamento saranno ridotti del 40%. Un taglio che unito alla costante diminuzione subita dagli istituti scolastici negli ultimi 5 anni, complessivamente, supera il 50%.
Una cosa è certa: se a dicembre i dirigenti scolastici avevano difficoltà a raggiungere la quadratura del bilancio ora non sanno proprio come fare a sostenere le spese ordinarie per garantire il buon funzionamento delle scuole. Ad alzare la voce è l'Associazione scuole autonome (Asa) del Friuli Venezia Giulia: il presidente Bruno Serravalli (nella foto) chiede alla Provincia e alla Regione di sopperire ai tagli imposti dallo Stato. "In caso contrario sottolinea non saremo in grado di garantire il diritto allo studio".
L'e-mail urgente inviata l'altro giorno dal direttore scolastico regionale, Francesco Pagliuso, è arrivata nelle scuole come un fulmine a ciel sereno. Anche perché il documento non ammette vie d'uscita e prevede la riduzione degli importi concordati appena un mese fa con la stessa Direzione. "Avendo preso atto del fatto che lo stanziamento previsto nel disegno di legge in sede di approvazione, con legge 267 del 23 dicembre 2005, ha subito una riduzione del 40% si legge nella circolare lo scrivente ufficio si vede costretto a ridimensionare corrispondetemente gli importi di cui è stata autorizzata l'iscrizione come previsioni d'entrate nel programma annuale delle istituzioni scolastiche regionali". Una comunicazione che ha creato più di qualche malumore nel mondo della scuola costretto, per l'ennesima volta, a ridimensionare le spese. Il timore è quello di non riuscire a garantire tutti i servizi agli studenti. A questo punto, è facile prevedere che la stragrande maggioranza dei presidi sarà costretta ad aumentare la richiesta di contributi alle famiglie. "Vorremmo evitarlo aggiunge il presidente dell'Asa nonché preside dell'Isis D'Aronco di Gemona proprio perché ci rendiamo conto che non possiamo sempre chiedere aiuto ai genitori. Non a caso sollecitiamo gli enti locali a farsi carico della sopravvivenza della scuola".
Da almeno cinque anni i dirigenti scolastici sono costretti a contare anche gli spiccioli per riuscire ad acquistare il materiale di consumo soprattutto il funzionamento dei laboratori didattici. Non a caso i presidi chiedono alle famiglie un contributo che oscilla tra i 50 e i 100 euro l'anno. Cifre che, nelle prossime settimane, i Collegi docenti valuteranno se sarà opportuno ritoccare. Potrebbero non avere scelta.


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