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Mess.Veneto-Scuole, a rischio l'attività sportiva

Scuole, a rischio l'attività sportiva Previsto il taglio del 50% di lezioni. Proteste e petizioni dei numerosi docenti EFFETTI DELLA RIFORMA ...

26/04/2005
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MessaggeroVeneto

Scuole, a rischio l'attività sportiva
Previsto il taglio del 50% di lezioni. Proteste e petizioni dei numerosi docenti
EFFETTI DELLA RIFORMA


Sport nelle scuole a rischio riforma e cento docenti di educazione fisica mobilitati nelle secondarie del Pordenonese. Semaforo verde alla protesta a suon di petizioni e la minaccia sul blocco delle attività sportive, nelle scuole, è concreta. Lettera-appello alla Regione Friuli, agli enti locali della Destra Tagliamento, al consiglio dei ministri, per le commissioni cultura di Senato e Camera e ai sindacati confederali e autonomi: di tutto, per salvare dal taglio del 50 per cento orario le lezioni in palestra.
"Si sta formando un comitato provinciale per bloccare a suon di proteste, petizioni e forse il blocco delle attività sportive la riduzione oraria a un'ora settimanale, prevista dalla riforma Moratti - spiega Lamberto Pastori con i colleghi di educazione fisica provinciali -. Riuniti in assemblea, abbiamo analizzato la situazione fortemente penalizzante di una disciplina chiave, per il benessere e la salute degli alunni. Vista la bozza oraria delle secondarie riformate, è chiaro che l'educazione fisica provinciale perderà il 30 per cento dei posti docenti in organico. La notizia di un ripristino delle due ore settimanali di lezione nelle superiori non ha trovato alcuna conferma. Chiediamo un impegno agli enti locali, forze sindacali e politiche del territorio affinché il testo finale della riforma accolga il nostro appello. La preoccupazione è forte".
Sindacati in ascolto e Cgil scuola fa scudo sulle due ore settimanali di palestra per gli studenti. "Giù le mani dalle lezioni di sport - apre e chiude il caso, il cigiellino Gianfranco Dall'Agnese -. La riduzione è un errore della bozza di riforma che pagheranno gli studenti, con meno benessere fisico e aumento dei casi di obesità. Il taglio della riforma sugli organici cancellerà almeno 30 cattedre di educazione fisica nel Pordenonese: una sciagura, anche in termini occupazionali".
L'alternativa al silenzio del ministero dell'Istruzione? "Se il Miur fa orecchie da mercante alla protesta docente - arringa Dall'Agnese -, intervenga la Regione, aumentando le risorse d'intesa con Comuni e Provincia per dare fiato all'attività motoria. Sono in pericolo i giochi sportivi studenteschi, cioè il vivaio dei talenti e dei campioni in erba. Per difendere la pratica sportiva, i collegi docenti possono mettere nero su bianco il dissenso: mozioni e petizioni sono frecce nel nostro arco, per bloccare il ribaltone dei cicli".
Chiara Benotti


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