Mess.Veneto-Scuola, stop della Moratti alla devolution per il Friuli
ministro dell'istruzione domani a Udine non recepirà la norma attuativa predisposta dalla Regione Scuola, stop della Moratti alla devolution per il Friuli L'annuncio è stato dato dal minister...
ministro dell'istruzione domani a Udine non recepirà la norma attuativa predisposta dalla Regione
Scuola, stop della Moratti alla devolution per il Friuli
L'annuncio è stato dato dal ministero alla Regione alla fine della scorsa settimana: la proposta di legge regionale capace di disciplinare le competenze in materia di istruzione già previste dallo Statuto del '63 e già informalmente analizzate dalla giunta presieduta da Renzo Tondo, doveva essere presentata alla Moratti. Il ministro, secondo gli accordi originari, avrebbe dovuto avallare la proposta Guerra e recepire la bozza attuativa, impegnando il governo nazionale ad anticipare in Friuli-Venezia Giulia l'autonomia scolastica. Già a luglio, il ministro degli affari regionali Enrico La Loggia, in occasione della sua visita in Regione, aveva garantito alla vicepresidente della giunta, di fronte alle organizzazione sindacali riunite a palazzo per una riunione sulla scuola e coinvolte a sorpresa, la possibilità effettiva di vedere trasferite alla Regione le competenze in materia di istruzione, compresa la gestione e il reperimento del personale, sulla base dell'attuazione dello Statuto del '63. Da qui il lavoro di questi mesi, portato avanti dagli uffici regionali dell'istruzione, per giungere all'appuntamento di domani con la bozza pronta. Tutto da rifare, però, visto che il via libera che doveva giungere alla Fiera sarà rinviato a data da destinarsi e la proposta di legge sarà discussa a Roma, non si sa ancora se attraverso la commissione Paritetica guidata da Ferruccio Saro oppure, come immaginato da altri, separatamente.
Tenta di frenare la delusione e le polemiche il neo-dirigente regionale per le lingue minoritarie Bruno Forte, ex direttore scolastico regionale rimosso dal governo Berlusconi per essere sostituito da Pier Giorgio Cataldi: "L'accordo col ministero, che è venuto improvvisamente meno, riguardava l'avvio del tavolo di trattativa con Roma per l'attuazione della specialità regionale in questa materia - spiega Forte -. Si tratterà di avviare questa discussione, prevista dalle leggi vigenti, più avanti". Anche se - ammettono in Regione - non è ancora definito quale tavolo Stato-Regione gestirà il pacchetto di trasferimenti.
Non è tutto: fonti sindacali confermano anche che il 'no' di Roma giunge inaspettatamente, tanto che una comunicazione informativa sull'avvenuto avallo del governo doveva essere inviata dagli uffici regionali, che già la stavano predisponendo, alle scuole dopo gli Stati generali. Nulla di ufficiale sulle ragioni del dietrofront del ministro Moratti, che ha comunque preso contatti con la Regione nei giorni scorsi. Ma sugli Stati generali della scuola si apre ancora un giallo: il programma originario del summit che si aprirà i lavori domani mattina all'Ente fiera, prima della levata di scudi dei sindacati, prevedeva, secondo la bozza siglata dall'ex direttore scolastico Forte varie tavole rotonde con Cgil, Cisl e Snals (scuole e montagna, scuola e territorio, ragazzi e handicap) alla presenza del ministro dell'istruzione. Eppure quel programma non è stato mai reso operativo. Negli ambienti regionali ripetono che la richiesta di un clima sereno e dell'assenza di polemiche col ministro sia stata posta come opportuna dagli uffici territoriali della pubblica istruzione.