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Mess.Veneto-Scuola senza soldi rischia la paralisi

La Cgil tenta la conciliazione davanti al commissario di Governo. Tagliati i viaggi di istruzione e i costi di missione degli insegnanti Il segretario Luongo: "I presidi non hanno una lira D...

13/10/2003
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MessaggeroVeneto

La Cgil tenta la conciliazione davanti al commissario di Governo. Tagliati i viaggi di istruzione e i costi di missione degli insegnanti
Il segretario Luongo: "I presidi non hanno una lira Devono rinunciare anche alla carta per la fotocopiatrice" Bloccati anche gli investimenti informatici nei laboratori
Scuola senza soldi rischia la paralisi
In due anni il fondo di gestione è stato dimezzato e i dirigenti scolastici sono costretti a ridurre le spese


di GIACOMINA PELLIZZARI
Un guasto alla fotocopiatrice o l'acquisto di un computer possono mettere in seria difficoltà i dirigenti scolastici delle scuole superiori che in due anni si ritrovano con i contributi ordinari dimezzati. Per far quadrare i conti i presidi sono costretti a ridurre al minimo i consumi, ad annullare i viaggi di istruzione e a chiedere ai genitori la partecipazione ad alcune spese. "Sono in una situazione di miseria" riferisce il segretario regionale della Cgil-scuola, Antonio Luongo, nell'auspicare di sbloccare la situazione davanti al commissario di Governo e prefetto di Trieste.
Il tentativo di conciliazione con il prefetto e il direttore scolastico regionale, Piergiorgio Cataldi, potrebbe svolgersi in settimana visto che il commissario di Governo fisserà l'incontro nei 5 giorni successivi al ricevimento della richiesta.
Nel frattempo Luongo resta in attesa della rendicontazione sui capitoli di spesa già sollecitata a Cataldi dopo aver raccolto le preoccupazioni dei capi d'istituto. "I dirigenti scolastici - spiega Luongo - non hanno una lira, neppure per acquistare la carta per la fotocopiatrice, tirano avanti prelevando somme, magari ricevute dai Comuni per qualche iniziativa particolare, dai fondi dove ci sono".
A languire è il contributo ordinario, ovvero quello riservato alle spese di funzionamento degli istituti. "In questi giorni stiamo analizzando come affrontare la situazione per ridurre al minimo i consumi" conferma il dirigente scolastico dell'istituto d'arte Sello, Antonio De Ruosi, secondo il quale la riduzione dei finanziamenti si traduce in "un impoverimento per le scuole".
La situazione preoccupa pure il dirigente scolastico dell'istituto magistrale Percoto, Eligio Mattiussi, secondo il quale negli ultimi tre anni le spese di funzionamento sono state ridotte progressivamente del 75 per cento. "La Provincia sostiene le spese telefoniche, di riscaldamento, luce, acqua e gas, mentre le scuole, con il fondo ordinario, devono coprire tutti gli altri costi di gestione, compreso il pagamento della tariffa rifiuti che lo Stato rimborsa solo in parte" spiega il dirigente, nel ricordare che quest'anno la direzione scolastica regionale non è certa di riuscire a partecipare per il 69% della spesa. Un aspetto questo non da poco anche perché la bolletta recapitata dalla Net al liceo classico Stellini raggiunge i 10 mila euro. Lo stesso importo risulta di gran lunga superiore all'istituto tecnico industriale Malignani, dove il dirigente scolastico, Lorenzo Amat, sta cercando di coprire le falle senza penalizzare la qualità dei corsi.
"Il taglio delle risorse è pesante - conferma Amat - si aggiunge ai costi che dobbiamo sostenere per garantire i servizi qualificati che riuscivamo a realizzare grazie all'organico funzionale". Amat si sofferma, infatti, sull'assegnazione delle cattedre a diciotto ore che automaticamente ha eliminato il personale necessario per programmare le iniziative a costo zero. Per evitare contraccolpi il dirigente non esclude il ricorso alla ricerca di finanziamenti esterni al mondo della scuola.
I bilanci languono pure nei licei: "Come i buoni padri di famiglia dobbiamo controllare ogni singola spesa" afferma il dirigente scolastico del Marinelli, Gabriele Di Castri, costretto a ridimensionare l'avvio di attività innovative.


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