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Mess.Veneto-Scuola senza fondi e personale

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31/10/2005
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MessaggeroVeneto

Pagina 6 - Gorizia
Cgil, Cisl e Uil: se fallirà il tentativo di conciliazione quasi sicuramente proclameremo altre azioni di lotta
Scuola senza fondi e personale
Mancano i soldi per carta e fotocopiatrici: scatta lo stato di agitazione
LA POLEMICA
I sindacati: nuovi tagli dal governo


I tagli ai fondi e al personale non si contano più. Il malumore nella scuola si accentua di giorno in giorno ed è sfociato nelle assemblee organizzate da Cgil, Cisl e Uil, che hanno proclamato lo stato di agitazione. I sindacati porteranno davanti al prefetto di Trieste, per un tentativo di conciliazione, il direttore scolastico regionale. Se non riceveranno rassicurazioni, molto probabilmente scatterà la sciopero. Fra gli insegnanti, i bidelli e i collaboratori scolastici la preoccupazione per il futuro della scuola pubblica è palpabile. Non ce la fanno più neppure a programmare le attività dell'anno in corso. Il motivo è presto detto: la direzione scolastica regionale non ha ancora comunicato ai dirigenti scolastici l'entità del finanziamento delle attività previste dai Piani dell'offerta formativa (Pof) per il periodo settembre-dicembre. Un'incertezza, questa, legata alle decisioni del ministro del tesoro, Giulio Tremonti, lo stesso che, per sanare le mancate vendite del patrimonio immobiliare, ridurrà, sostengono i sindacati confederali, "i finanziamenti alle scuole tagliando i fondi alle direzioni scolastiche regionali".
Questo sarà solo l'ennesimo taglio, visto che è già previsto dalla legge finanziaria la riduzione dei contributi per il funzionamento delle scuole. È molto probabile, infatti, che i dirigenti scolastici siano costretti per l'ennesima volta ad aggiornare il contributo che già chiedono alle famiglie. Nessuno vorrebbe arrivarci, ma, se i soldi per pagare gli acquisti della carta per la fotocopiatrice o le manutenzioni delle attrezzature non ci fossero, questa potrebbe essere l'unica via d'uscita.
Altrettanta preoccupazione si evidenzia sul versante delle dotazioni di personale. Nonostante l'aumento degli iscritti e, quindi, delle classi, il numero dei bidelli e degli assistenti amministrativi è rimasto invariato rispetto allo scorso anno scolastico: "Il personale Ata (bidelli e amministrativi) spiegano i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Antonio Luongo, Antonio Bassi e Ugo Previti lamenta che, in oltre venti istituti della regione, una decina in provincia, nonostante il numero degli allievi e delle classi sia aumentato, l'organico non è stato aggiornato. Questo comporta un peggioramento delle condizioni di lavoro". Lo stesso personale Ata, però, nel corso delle assemblee ha segnalato, infatti, l'aumento dei carichi di lavoro dovuti anche al processo di decentramento amministrativo. Ma non è tutto, perché su un altro fronte ci sono i precari con tutte le problematiche relative all'assegnazione delle cattedre. Protestano per il cambiamento delle regole riguardo al reclutamento introdotto da un recente decreto che prevede di limitare le immissioni in ruolo per i docenti e non menziona neppure quelle del personale Ata. (g.p.)


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