Mess.Veneto-Scuola, mancano trentasei presidi
Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di alcuni candidati esclusi dalle prove. Il sindacato: si è creata una situazione discriminatoria Scuola, mancano trentasei presidi La Cgil: la...
Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di alcuni candidati esclusi dalle prove. Il sindacato: si è creata una situazione discriminatoria
Scuola, mancano trentasei presidi
La Cgil: la situazione peggiorerà, i tempi del concorso sono troppo lunghi
All'indomani dello svolgimento della prova scritta prevista dal concorso per dirigenti scolastici, nelle scuole della provincia risultano vacanti trentasei presidenze. Alcuni saranno assegnati ai vincitori del concorso non ancora giunto alle battute finali. Un numero comunque irrisorio per il segretario regionale della Cgil-scuola, Antonio Luongo, secondo il quale per concludere le procedure concorsuali trascorreranno ancora diversi mesi. Nel frattempo a seguito di altri pensionamenti si libereranno altri posti per dirigenti scolastici.
Le due prove scritte sono state svolte dai 239 candidati che si disputeranno i 36 posti a disposizione in regione l'8 e il 9 settembre scorsi, a Trieste. Su questo concorso, però, come fa notare il segretario regionale della Cgil-scuola, Antonio Luongo, rischia di abbattersi una sentenza del Tar del Lazio che ha concesso la sospensiva e ammesso alle prove alcuni ricorrenti residenti in altre regioni.
"A questo punto sostiene Luongo viene meno la certezza del diritto e la fiducia nello svolgimento regolare dei concorsi pubblici, chi risiede in Friuli Venezia Giulia dove il concorso si è già svolto vive questa situazione come discriminatoria. Le contraddizioni gestionali, la lunghezza dello svolgimento del concorso, la lentezza della giustizia amministrativa creano una situazione insostenibile".
Da qui la richiesta del sindacato: "E' necessario afferma il segretario regionale della Cgil-scuola che sia bandito un nuovo concorso ordinario che copra tutte le sedi vacanti e uno riservato ai presidi incaricati. Allo stesso modo è urgente una ricognizione dei posti liberi procedendo all'emanazione dei bandi in tempi brevi". Secondo la Cgil, infatti, i meccanismi utilizzati per il concorso in atto si sono rilevati "onerosi, troppo lunghi nella gestione delle prove e hanno escluso troppi aspiranti presidi".