Mess.Veneto-Scuola, le Regioni bocciano la riforma del secondo ciclo
SPERIMENTAZIONE RINVIATA Scuola, le Regioni bocciano la riforma del secondo ciclo MILANO. L'anno scolastico si apre con una bocciatura per il ministro Moratti: le Regioni hanno d...
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SPERIMENTAZIONE RINVIATA
Scuola, le Regioni bocciano la riforma del secondo ciclo
MILANO. L'anno scolastico si apre con una bocciatura per il ministro Moratti: le Regioni hanno dato parere "fermamente negativo" alla riforma del secondo ciclo e il governo ha deciso di rinviarne di un anno l'attuazione oltre che di sospendere la sperimentazione. Per gli otto licei come per la scuola professionale regionale se ne riparlerà nel 2007-2008.
"La maggioranza delle Regioni ci ha chiesto un rinvio della sperimentazione nella scuola secondaria. Il governo ha accettato questo invito e ha deciso un rinvio al 2007": ad annunciarlo è stata ieri il ministro dell'istruzione Letizia Moratti al termine della conferenza unificata Stato-Regioni che doveva pronunciarsi sul decreto attuativo della riforma. In sostanza, l'impegno del governo è a non far partire le nuove scuole superiori prima dell'anno scolastico 2007/2008 e di congelare fino ad allora anche le sperimentazioni, previste parzialmente già da quest'anno. Ma il ministro non la vede come una sconfitta: "Si apre una fase di condivisione del percorso estremamente positiva, abbiamo fatto un ulteriore passo avanti verso la riforma".
Prima dell'estate le Regioni le avevano chiesto di frenare e avviare un confronto. Nel frattempo, cinque Regioni hanno approvato una delibera con cui chiedevano ai presidi delle superiori di bloccare le sperimentazioni. Riunitasi ieri mattina, la Conferenza delle Regioni si è chiusa quindi come era prevedibile: con un "parere fermamente negativo sull'impianto complessivo e sul decreto di riforma anche in considerazione dello stato di incertezza e di disorientamento in cui versa il sistema scolastico". I presidenti delle Regioni ribadiscono la propria preoccupazione "per un impianto dualistico del sistema educativo che non garantisce la pari dignità dei percorsi di istruzione e formazione, nonchè per la non previsione di un'effettiva copertura finanziaria del sistema regionale". Solo le 4 Regioni del centro-destra (Lombardia, Veneto, Sicilia e Molise) "valutano negativamente il rinvio". E ora? Il ministro spiega che la riforma dovrà tornare in consiglio dei ministri entro il 17 ottobre, data in cui scade la delega.
Intanto, Cgil, Cisl e Uil chiedono che si fermino i "motori" e si attivi un tavolo triangolare ministero-Regioni-sindacati. (m.v.)