Mess.Veneto-Scuola, i supplenti contro il Tar
Scuola, i supplenti contro il Tar Sono pronti alla mobilitazione dopo la sentenza che li 'declassa' È guerra nella scuola per i 18 punti negati ai docenti supplenti. Crolla la 'pax s...
Scuola, i supplenti contro il Tar
Sono pronti alla mobilitazione dopo la sentenza che li 'declassa'
È guerra nella scuola per i 18 punti negati ai docenti supplenti. Crolla la 'pax scholastica' e i precari storici della cattedra passano al contrattacco a Pordenone, dopo l'applicazione della sentenza del Tar del Lazio capace di un colpo di lama sul bonus degli abilitati ai concorsi statali e inseriti nelle graduatorie permanenti. Un sogno, ormai, l'incarico sicuro in cattedra per il 2003-2004. Primo atto, l'assemblea provinciale sotto il tetto di Cgil scuola in via San Valentino a Pordenone, il 29 luglio dalle 17.30 in poi.
All'ordine del giorno la discussione delle iniziative per tamponare l'effetto 'ascensore' che la sentenza provoca in graduatoria: abilitati i 'sissini' sempre più su (il super-valore del titolo della specializzazione Ssis a quota 30 è confermato) e gli altri precari in caduta libera di punteggio.
Coordinatori per il movimento precari provinciali Teresa Sarli, presenza storica del Comitato con Caterina Treglia e Nicolò Calabrò, più il supporto dei cigiellini pronti alla mobilitazione, petizioni e sit-in per riportare equilibrio nei punteggi degli abilitati che a suon di ricorsi ripetono l'eterno dramma di Caino e Abele. Lotte tra fratelli poveri, per acchiappare un posto di lavoro che ci si gioca davanti ai giudici.
"Uno schiaffo a tutto il precariato storico, con tanto di beffa '#8211; commentano amare Roberta e Caterina, precarie del settore secondarie provinciale '#8211;. Dobbiamo fare qualcosa, muoverci per difendere i nostri diritti acquisiti. Tanti di noi si sono abilitati superando i selettivi concorsi ordinari quantificabili in anni di studio e sacrifici sui libri: abbiamo meno punti dei 'sissini' che hanno frequentato corsi universitari post-laurea. E' una vergogna. Rivogliamo i nostri 18 punti e non lasceremo che una sentenza calpesti i nostri diritti e la nostra dignità professionale".
La retrocessione nelle graduatorie significa a volte perdita secca dell'incarico annuale, oppure sede di servizio più lontana dopo 10 - 20 anni di supplenze a zonzo per le scuole provinciali. L'odissea continua, anche per le immissioni in ruolo su cui pesa l'assordante silenzio del Palazzo.
"L'annullamento e correzione delle graduatorie permanenti produce un nuovo alibi per il governo '#8211; accusa il sindacalista della Cgil Gianfranco Dall'Agnese '#8211; per non assumere in ruolo i precari, mentre l'immissione avviene di certo per gli insegnanti di religione cattolica che hanno la manna dal cielo. Il governo sembra approfittare della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per tentare di legittimare l'assunzione a chiamata diretta e del tutto soggettiva dei capi di istituto. Ci mobiliteremo assieme ai precari e anche per gli Ata in difesa dei posti di lavoro".
Organici in fase anoressica, lotte intestine tra precari, tensioni a volontà in un'estate bollente anche per i funzionari dell'ufficio scolastico provinciale, costretti al super-lavoro sulle graduatorie 'sbagliate'. Il calendario delle convocazioni per le assegnazioni degli incarichi sulle cattedre vacanti non pare subire variazioni: 25 e 26 agosto docenti precari di elementari e materne, 27 e 28 supplenti di medie e superiori, 29 e 30 personale Ata nell'auditorium del liceo 'Grigoletti' di Pordenone. A fine mese il quadro completo delle disponibilità di posti liberi.
Patata bollente del precariato e non solo. In tribunale finisce anche la sperimentazione della riforma. Il sindacato Cisl scuola ha conferito mandato allo studio legale di fiducia per impugnare davanti al Tar del Lazio la circolare numero 62 che accompagna il decreto 61 sull'avvio parziale della riforma, con l'alfabetizzazione in inglese e informatica nelle classi prime e seconde elementari. Sì agl'insegnamenti dell'inglese e al computer, no alla libertà delle scuole di intervenire sugli assetti organizzativi della didattica. Dall'aula di scuola a quella dei tribunali: capito perché le vie della giustizia sono intasate?
Chiara Benotti