Mess.Veneto-Scuola, comitati per il tempo pieno

Scuola, comitati per il tempo pieno
Gruppi di genitori si mobilitano per difendere il servizio
GLI EFFETTI DELLA RIFORMA
I maggiori punti di crisi sono registrati nei comuni della pedemontana I promotori: "I motivi dell'iniziativa sono didattici e di gestione familiare"

Genitori antiriformisti: il primo nucleo di lavoro costituito con la benedizione di Cgil in difesa del tempo pieno e del tempo prolungato dichiara guerra alla riforma Moratti. "Noi genitori dell'istituto comprensivo di Montereale siamo tutti con i docenti nel dire no alla riforma che cancella il tempo lungo afferma il presidente del consiglio d'istituto della Pedemontana Gino Segatti . I motivi sono didattici e di gestione familiare".
Idem per Alba Bravin, rappresentante di classe delle elementari di Polcenigo: "La riforma è un'incognita che pesa come un macigno sulla qualità della scuola dei nostri figli". E il vicepresidente del consiglio del comprensivo di Caneva, Massimo Favot, chiede "la massima informazione per tutti i genitori sugli effetti della riforma. Il problema c'è e vogliamo dare una mano per risolverlo senza rinunciare al tempo scuola lungo".
C'è il rischio sorpresa di iscrivere a gennaio i propri figli in un modello di scuola primaria e media inferiore con un menu di 35-40 ore settimanali, per trovarsi a settembre la scuola ristretta del mattino, con un massimo di 30 e 33 ore settimanali.
"Ci impegniamo a costituire in futuro un comitato affermano le mamme e i papà del neogruppo antiriforma in un incontro che ha registrato le assenze vistose dei rappresentanti degli enti locali, tutti invitati . Cominciamo con la petizione regionale per bloccare lo scippo del tempo scuola e per metà dicembre pensiamo a un convegno per unire i vari comitati spontanei nati nel Sanvitese, a Casut, nel terzo e primo circolo didattico di Pordenone e altrove".
I genitori escono allo scoperto: su 49 scuole provinciali, almeno 34 sono coinvolte dall'effetto riforma. Un pasticcio annunciato anche per gli organici docenti e Ata. Il sacrificio di oltre cento posti di lavoro, se il decreto attuativo sarà approvato senza emendamenti, metterà a terra il comparto professionale delle materne (salta la compresenza dei due insegnanti ogni sezione), delle elementari (non saranno conteggiate nell'orario di servizio settimanale le ore della mensa e diventano opzionali le discipline di educazione motoria, all'immagine e altro) e delle medie (nel mirino le cattedre di educazione musicale, educazione fisica, educazione artistica, educazione tecnica, che si trasformano in discipline facoltative con un forte esubero docente).
Il problema del tempo scuola (in provincia, il tempo pieno rappresenta il 43 per cento e quello prolungato il 23, mentre la media nazionale raggiunge il 23 e il 17 per cento) scoppierà con punti di massima sofferenza a Budoia e ad Aviano (dov'è altissimo il tasso di classi a orario lungo), ma anche in centro a Pordenone. "Mio figlio è nelle classi a tempo pieno delle elementari Gabelli spiega una mamma e questa riforma non mi piace proprio. Uniamo le forze e lottiamo in difesa della nostra scuola e per il futuro formativo delle nuove generazioni". Mamme e papà possono aggregarsi al neonato nucleo dei genitori telefonando a Nelly Tius ai numeri 335-7883755 e 0434-545111.
Chiara Benotti