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Mess.veneto-Scuola, chiesti contributi alle famiglie

Gli effetti della riforma in provincia. Avviati dei sondaggi sull'ipotesi di tagliare parte dei rientri pomeridiani per risparmiare Già imposto un ticket "una tantum" per mantenere alcune atti...

26/11/2003
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MessaggeroVeneto

Gli effetti della riforma in provincia. Avviati dei sondaggi sull'ipotesi di tagliare parte dei rientri pomeridiani per risparmiare
Già imposto un ticket "una tantum" per mantenere alcune attività programmate Esborsi anche per comprare la carta
Scuola, chiesti contributi alle famiglie
Numerosi istituti sempre più in difficoltà economiche battono cassa con gli studenti per garantire le attività


La riforma pesa nelle tasche delle famiglie: con le casse degli istituti scolastici sempre più precarie, sarà ancora una volta il ticket istruzione a carico degli utenti a salvare il bilancio dalla bancarotta nella fascia dell'obbligo? E' già diffuso il contributo-progetti per gli studenti dei licei di Pordenone "Leopardi-Majorana" e "Grigoletti", mentre sono ancora rari i servizi "a gettone" nelle elementari e medie di primo grado. E questo fatti salvi i casi della "cassa genitori" in alcuni circoli didattici per garantire il kit carta-penne-colori e il contributo "una tantum" di 50 euro per il corso opzionale di inglese alla media Centro di Pordenone.
Dal 2004, riforma sarà uguale a costi a spirale per mamme e papà, considerate le casse "al verde" degli istituti?
"Stiamo valutando l'idea di proporre un contributo volontario da parte dei genitori per aiutare nelle prime necessità il 20 per cento dei nostri allievi che spesso non ha libri e quaderni - spiega l'ipotesi in cantiere il dirigente della media "Pasolini" (recentissima l'intitolazione della ex-terza scuola media) di Pordenone, Italo Cirotti -. Gli studenti stranieri sono circa un'ottantina e per aiutarli nelle prime necessità abbiamo bisogno di fondi, come per attivare i corsi di recupero e di sostegno per i ragazzi più svantaggiati. Sotto altri profili, invece, chi "pagherà" maggiormente la riforma saranno i docenti perché si prevede una contrazione di organico. Forse nelle discipline di lettere, matematica, educazione tecnica. Il nostro tempo scuola già flessibile non avrà, invece, forti cambiamenti".
Appuntamento il 14 dicembre alla media di Rorai dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 con i genitori dei bambini di quinta elementare per informare sugli scenari possibili che la riforma Moratti applicata alle classi di prima media potrebbe attivare dal prossimo settembre.
Complessa la realtà della media "Pasolini", con i corsi a tempo prolungato (quattro rientri e 36 ore settimanali con sabato libero), a tempo normale (6 giorni di scuola e 30 ore settimanali) e il bilinguismo (un pomeriggio con 3 ore in più di tedesco o francese, opzionali). La riforma porterà a 27 ore obbligatorie più 6 facoltative per gli alunni la "corveé" settimanale, ma senza scosse per il tempo-mensa né per le lezioni secondo il capo di istituto Cirotti.
Problemi di cassa sì, di riforma no nella media "Lozer" di Torre. "Non ci sono buone notizie sulle risorse: i rubinetti del ministero dell'Istruzione sono secchi - ha ammesso al nostro giornale il dirigente Pasquale Catucci -. Con oculata gestione i nostri progetti didattici decollano, ma faremo un bilancio a medio termine e confidiamo nella generosità delle famiglie e degli enti esterni. Per quanto riguarda la possibile riforma, non credo porterà problemi nell'organizzazione dell'orario, anche perché abbiamo soltanto corsi a tempo normale".
Alla media Centro storico il piano dell'offerta formativa ha margini sufficienti di flessibilità per assorbire il cambiamento. "Non abbiamo sezioni a tempo prolungato - precisa la dirigente Adriana Sonego -, anche se in virtù dell'autonomia ci sono i rientri settimanali per le classi con studenti che optano per le due lingue. L'eventuale riforma applicata non avrebbe effetti sostanziali".
Chiara Benotti


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