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Mess.Veneto-Scuola, aumentano i precari

Cresce la concorrenza, calano le assegnazioni d'incarichi. Resta aperto il nodo degli "inidonei" Scuola, aumentano i precari Eppure in provincia, tra gli Ata, vi sarebbero 900 posti libe...

16/03/2004
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MessaggeroVeneto

Cresce la concorrenza, calano le assegnazioni d'incarichi. Resta aperto il nodo degli "inidonei"
Scuola, aumentano i precari
Eppure in provincia, tra gli Ata, vi sarebbero 900 posti liberi


Precari sempre di più. Il caravanserraglio della scuola non assorbe lo zoccolo dei supplenti, nonostante i posti liberi che, in provincia, tra cattedre e settore Ata superano il tetto dei 900. Per il prossimo anno, nel settore degli ausiliari, secondo le stime di Cgil scuola, serve un miracolo per bloccare i tagli agli organici Ata (tranne, pare, per i tecnici di laboratorio). Sommate le misure della Finanziaria 2004 con il meno 2 per cento dei posti all'effetto riforma, il calo di almeno 30 assunzioni annuali va messo nel conto a perdere nel Pordenonese.
Cala l'occupazione e cresce la domanda allo sportello precari, con l'inflazione di supplenti nelle graduatorie provinciali "24 mesi" che fino a qualche anno fa racimolavano poche decine di aspiranti. Almeno 429 negli elenchi a dividersi una coperta occupazionale che si restringe e aumenteranno di un centinaio, con il nuovo aggiornamento. Meno posti, più concorrenti e monta la micro-conflittualità, con bordate etniche che rispolverano la "linea gotica" tra profondo Nord e profondo Sud a scuola. Oltre alla questione inidonei.
"Sono 320 gli ausiliari, 44 gli amministrativi di segreteria e 65 i tecnici inseriti nelle graduatorie "24 mesi" del Pordenonese, destinati ad aumentare da giugno, con i nuovi ingressi, di almeno un centinaio - fa i conti il cigiellino Gianfranco Dall'Agnese -. Oltre 550 precari per meno di 400 posti di lavoro tra supplenze annuali e part-time danno il primo segnale di una sproporzione che può mettere in difficoltà la categoria. Le relazioni nelle scuole sono già difficili, causa il rientro dei cosiddetti "fuori ruolo" per motivi di salute: gli inidonei non sono stati sostituiti da supplenti e i carichi di lavoro che non possono svolgere per certificazione medica, ricadono sulle spalle dei colleghi. Serve un ripensamento equo degli organici, anche in termini numerici per le immissioni in ruolo del prossimo settembre: una ventina di posti sono insufficienti per risolvere, almeno in parte, la piaga del precariato".
Chiara Benotti


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