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Mess.Veneto-Scuola al verde, stangata per le famiglie

Scuola al verde, stangata per le famiglie I fondi per la didattica sono diminuiti di oltre il 20% negli ultimi tre anni TAGLI PESANTI ALL'ISTRUZIONE Iscrizioni e kit dei materia...

19/09/2005
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MessaggeroVeneto

Scuola al verde, stangata per le famiglie
I fondi per la didattica sono diminuiti di oltre il 20% negli ultimi tre anni
TAGLI PESANTI ALL'ISTRUZIONE
Iscrizioni e kit dei materiali sempre più costosi, in crisi gli istituti professionali Spese per le supplenze: mancano le risorse per far fronte all'ultimo trimestre


Scuola provinciale con le tasche vuote e il deficit lo pagano "alla romana" famiglie, alunni, docenti e supplenti. L'effetto carsico sulle risorse è nel dossier stilato in nero da Legambiente: le ultime tre leggi finanziarie hanno calato del 21,3 per cento i fondi per la didattica. Fuga di euro dalle casse del fortino dell'istruzione e aule gonfie di allievi, con circa 800 aggiunti da settembre nel Pordenonese. I conti non tornano, per l'education all'europea.
La scuola è al punto critico e se la riforma delle superiori slitta al 2007, è soprattutto per ragioni di spesa. La Finanziaria 2006 non promette un euro in più e il rapporto annuale dell'Ocse avverte che l'investimento in istruzione renderà sempre di più, in termini di benessere sociale e personale.
Stangata per le famiglie. L'eccesso di spesa, c'è. Calcolando che l'istruzione è un diritto popolare, sulla carta costituzionale. Mandi un figlio nel "pantheon" della classicità liceale e in quarta ginnasio la dote in libri vale 637 euro. Aggiungi 70 euro di tassa annuale di istituto (rincaro per la visita medica incorporata all'avvio delle lezioni, ma è nell'Isa di Cordenons il record di 100 euro sull'utilizzo di laboratori e materiali), quella erariale (una ventina di euro), poi il kit di zaino-quaderni-astuccio-penne. Dici addio anticipato alla tredicesima. Il kit a 25 euro? Lo vendono a Trieste e Padova. Nella scuola dell'obbligo va meglio (fornitura libri gratis nelle primarie e tetto medio di 250 euro nelle secondarie di primo grado), ma scatta il contributo volontario (10-15 euro "una tantum"), più risme di carta alla bisogna. O carta igienica e varechina, se i Comuni taglieranno i fondi alla voce pulizie dei locali.
Scuole impoverite. Istituti morosi? Il capitolo delle spese per supplenze va in crisi, nel bilancio 2005: mancano le risorse per l'ultimo trimestre. Soluzione alternativa alla spesa, caricata dal peso delle assenze dei docenti e Ata titolari? Smembrare le classi e cavarsela nel corpo-a-corpo con la partita doppia, a scapito della qualità. Il risparmio è una virtù, ma andiamoci piano nell'abbassare i livelli dell'offerta formativa. Tempi duri, soprattutto nei circoli didattici e istituti compresivi che devono pagare lo straordinario 2004-2005 ai dipendenti (sospeso fino a novembre, in alcuni istituti), mettersi in regola con la Tarsu (la famigerata tasse sulle immondizie che valgono quanto l'oro al chilo) e rinnovare il parco-macchine dei laboratori. Via d'uscita, dalle amnesie romane? Fare squadra sul territorio e cercarsi lo sponsor.
Istruzione professionale in trincea. "Nei primi anni Novanta per attivare la cosiddetta terza area professionalizzante nelle classi quarte e quinte - spiega un docente Ipsia provinciale -, arrivava l'assegno di circa 30 milioni di vecchio conio per classe. Nel 2005-2006 il ministero dell'Istruzione ci accredita 7 mila e 500 euro ogni gruppo-classe". Morale: si rinuncia agli interventi degli esperti esterni e si aumentano le ore di "stage" nelle aziende per gli studenti. Il sentimento collettivo, però, è la rassegnazione. "Siamo stanchi di combattere - ammette il professore-ingegnere -. La riforma Moratti ha screditato l'immagine del nostro settore e impoverito tutti. Si salvano gli istituti che trovano sponsor: per esempio, il Comune di Brugnera investe nel professionale del legno perché lo ritiene strategico sul territorio. Lo "Zanussi" ha partner aziendali che danno slancio e futuro alla progettualità, come nel "progetto stampi". Nell'istituto d'arte "Galvani" la politica della sussidiarietà e dello sponsor ha il vento in poppa, come il "Torricelli" di Maniago. Altrove, o nelle scuole dell'obbligo, va peggio. Aiuti a singhiozzo da istituti di credito, industria o privati benefattori e, allora, dipende tutto dal carisma e dalla managerialità del dirigente scolastico: se manca, siamo a terra".
Chiara Benotti


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