Mess.Veneto-Scuola, 27 professori inidonei
Per effetto della Finanziaria, se gli interessati sceglieranno di rimanere fuori ruolo, fra 5 anni potrebbe scattare il licenziamento Scuola, 27 professori inidonei Una parte sta a casa, altri ...
Per effetto della Finanziaria, se gli interessati sceglieranno di rimanere fuori ruolo, fra 5 anni potrebbe scattare il licenziamento
Scuola, 27 professori inidonei
Una parte sta a casa, altri lavorano negli uffici: lamentano stress ed esaurimento Colpite soprattutto le donne. Il disagio riguarda anche 21 esponenti del personale Ata
Non idonei: sulla carta d'identità di docenti ed esponenti del personale Ata significa non adatti all'incarico professionale. Sindromi psichiche e fisiche le cause prime per 27 docenti e 21 Ata dichiarati inidonei permanenti nelle 49 scuole del Pordenonese (120 i docenti a Udine, 82 gli Ata). Utilizzati altrove per anni (biblioteche, segreterie, centralini delle scuole) finora erano stati suppliti da precari annuali.
L'aut-aut è arrivato dalla legge finanziaria 2003 per il personale Ata che da settembre tornerà in sella al ruolo di assunzione. L'alternativa era chiedere il passaggio ad altra amministrazione (ma i posti liberi dove sono?) oppure il licenziamento. I docenti hanno invece 5 anni di tempo per decidere: o si torna in cattedra o scatta il conto alla rovescia verso il licenziamento e la chance del transito negli altri comparti pubblici resta sulla carta. Un fenomeno che l'immaginario collettivo rubrica come moralizzazione del pubblico impiego, in realtà una nicchia di sofferenza.
"Non siamo imboscati - precisa Rita, collaboratrice scolastica delle superiori di Pordenone inidonea permanente -. Manca la salute e la commissione medica lo attesta: non ci inventiamo mica la sofferenza. È chiaro che il nostro rientro porterà a tensioni e astio tra i colleghi perché dovranno provvedere ai carichi di lavoro che il nostro stato di salute non permette. Temevamo il licenziamento, poi la contrattazione sindacale ci ha salvato".
Deficit fisici tra gli Ata e per i docenti prevale il disagio psichico. La mappa provinciale degli insegnanti inidonei è ristretta e nessuno di loro ha finora chiesto il rientro in aula. Nelle materne sono 6, alle elementari 11, 6 nel settore medie inferiori e 4 nell'area superiore. Se la prendono con calma, per decidere sulla sorte professionale spezzata a metà.
"Non voglio saperne di ritornare in cattedra - confessa un ex-insegnante riconvertito bibliotecario di istituto per problemi psichici -. La distanza con le giovani generazioni di studenti è incolmabile. Tra 5 anni vado in pensione e addio al problema".
Chi non ha l'età, scansa l'incubo del licenziamento e medita il rientro in aula, con quali effetti non si sa. Ma insegnare stanca e stressa: il disagio colpisce soprattutto le donne docenti della scuola primaria e si rivela con depressioni, anoressia, crisi profonde, in qualche caso fuga tossica in alcool o tranquillanti. Misura la situazione diffusa in Friuli il segretario regionale di Cgil scuola Antonio Luongo.
"Le inidoneità si verificano soprattutto nella fascia materno-elementare ed è stato verificato che più basso è il livello di studio e minore la capacità di dominare i combiamenti - offre l'analisi del fenomeno il cigiellino Luongo -. Per questi insegnanti è teoricamente più difficile affrontare le pressioni e lo stress da lavoro: in altri Paesi le scuole offrono un sostegno psicologico, in Italia nessuno. La soluzione storica era finora quella di assegnarli nel cosiddetto fuori ruolo, con mansioni in biblioteca e segreteria o magazzino e accompagnarli fino alla pensione. Con l'ultima finanziaria le cose sono cambiate e fra 5 anni potrebbe scattare il licenziamento. Alcuni docenti di Udine e Trieste hanno deciso di dichiararsi guariti e torneranno in classe, ma le cose non stanno così. Le disposizioni della legge finanziaria sono inumane".
Chiara Benotti