Mess.Veneto-La scuola pubblica rischia di sparire"
La scuola pubblica rischia di sparire" Grido d'allarme dei sindacati che criticano le modifiche introdotte dalla riforma "Sulla fusione tra Ascoli e Locchi i politici strumentalizzano le nostre...
La scuola pubblica rischia di sparire"
Grido d'allarme dei sindacati che criticano le modifiche introdotte dalla riforma "Sulla fusione tra Ascoli e Locchi i politici strumentalizzano le nostre posizioni"
Continua il tormentone sulla proposta di fusione delle due scuole medie statali proposta dal Comune di Gorizia. Cgil Cisl e Uil scuola, a chiarimento di quanto già espresso poche settimane fa circa la posizione delle segreterie provinciali unitarie sulla fusione dei due istituti, precisano che "non è concesso a nessuno, specialmente se politici, strumentalizzare le posizioni del sindacato al fine di dare rilevanza al loro status".
"Il sindacato rimarca una nota è tutt'altro, ha nel suo Dna solo è solamente la costanza della difesa del posto di lavoro, dei diritti dei lavoratori, la qualità, l'efficace e l'efficienza della scuola pubblica statale, che fino ad oggi la Costituzione garantisce. Il sindacato fa solo ed esclusivamente il suo mestiere, cioè sindacato e non si fa tirare per la giacchetta da nessuno. Invece, assistiamo a incursioni finalizzate di politici che con la scusa di difendere l'autonomia di una o dell'altra scuola, di funzionari del Csa-Miur a garanzia dell'esatta applicazione della legge, cavalcano la questione, peraltro diventata marginale, a confronto dei ben più grandi ed enormi problemi che la riforma Moratti ha posto in essere".
E, a questo proposito, i sindacati ricordano: "Nella scuola dell'infanzia, l'abolizione istituzionale del tempo pieno con la riduzione del tempo scuola a 25 ore settimanali; nelle scuole elementari l'abolizione del tempo prolungato con la soppressione di tre ore di lezioni settimanali (da 30 al 27) eliminando di fatto il modulo che tanto ci è stato invidiato in Europa e calando senza nessuna indicazione il docente tutor (factotum); nella scuola media di primo grado, la diminuzione delle ore di matematica, di italiano, della lingua straniera curricolare a discapito della lingua comunitaria in presenza di sperimentazioni consolidate negli anni con modelli ben diversi da quello proposto. Inoltre la "scomparsa" dell'insegnamento dell'educazione tecnica con una mappatura oraria non identificabile esplicitamente, ha dimenticato i docenti, la quale proprio nel corso degli ultimi anni hanno aggiornato e affinato le proprie competenze per far fronte a una sempre più incalzante evoluzione tecnologica che li hanno visti protagonisti innovando e contribuendo al miglioramento della qualità della scuola. Infine, la trasformazione dello studio dello strumento musicale in facoltativo, oggi curricolare".
Su queste grandi problematiche, i sindacati chiedono come mai "non abbiamo mai sentito o letto le posizioni dei politici o dei funzionari, così interessati a contrastare la fusione delle due scuole medie comunali? Non capiamo, poi, la posizione assunta del funzionario del Csa-Miur, sulla convocazione del consiglio scolastico provinciale. E ci chiediamo: il Csp funziona? Esiste ancora? Crediamo invece che sia solo una presa di posizione poco felice, in quanto il consiglio scolastico provinciale aveva ragione di essere, quando esercitava la funzione consultiva e obbligatoria fino a che esistevano i Provveditorati agli studi, oggi aboliti, avevano un Provveditore con competenze decisionali. Altro che fusione o accorpamenti, oggi conclude la nota è messa in discussione la funzionalità e l'esistenza della scuola pubblica statale".