Mess. Veneto-la Cgil si schiera con il personale Ata:

"Gli Ata provinciali proprio non ci stanno a un destino annunciato di marginalità e mortificazione professionale: sono il cardine dell'efficienza operativa delle strutture scolastiche, senza contare il ruolo di collaborazione, relazione e accoglienza che realizzano negli istituti territoriali. Per loro vogliamo un rinnovo contrattuale capace di segnare la svolta. Siamo pronti alla resistenza da settembre a giugno 2003: la nostra forza è la solidarietà, la coesione e l'obiettivo comune di migliorare la scuola statale e il lavoro".
Si batte per gli Ata il sindacalista di Cgil scuola Gianfranco Dall'Agnese: afferriamo l'occasione per zoomare con lui sulle coordinate all'emergenza provinciale...
"I problemi di questo nuovo anno scolastico nel Pordenonese saranno il riflesso di quelli nazionali '#8212; sottolinea il cigiellino Dall'Agnese '#8212;. In particolare emerge il disagio delle segreterie ormai al collasso fisiologico per la situazione generalizzata di sottorganico, ai massimi storici rispetto alla mole di lavoro dovuto al decentramento amministrativo. E si chiedono a gran voce corsi di aggiornamento per il personale: le orecchie del ministro Moratti saranno sintonizzate?".
E la questione scodellamento?
"Da riaprire è tutto il capitolo funzioni miste. Le situazioni spesso abborracciate e pasticciate vanno regolarizzate con rinnovati accordi tra le scuole, il personale che volontariamente accetta le funzioni di scodellamento, accoglienza e sorveglianza pre e post-lezioni, la distribuzione delle merendine e gli enti locali. Da concertare con Comuni, Provincia e Comunità montane tutto il pacchetto salariale".
La novità più importante quest'anno per gli Ata?
"La possibilità di accettare un incarico a tempo su posti professionalmente più qualificati, senza perdere la titolarità del ruolo d'origine per un triennio. Per esempio, un'ausiliaria di ruolo può ottenere il congedo per accettare l'incarico annuale di assistente amministrativa di segreteria e, finalmente, senza mettere in gioco la sua titolarità di bidella. Peraltro, questo è un diritto riconosciuto anche al settore docente".
C'è aria di 'autunno caldo' per la scuola, considerato anche il fronte degli insegnanti in attesa ancora del rinnovo contrattuale. "I docenti - precisano fonti sindacali - sono le vittime cadute sul campo del caro-euro e di un'amnesia collettiva sui contratti che li fa campare con la cinghia stretta attorno a quei 2 milioni di vecchie lire mensili rosicchiate dall'inflazione e dai desideri ormai impossibili".