Mess.Veneto-La Cgil: in aumento i ricorsi di supplenti donne in maternità

La Cgil: in aumento i ricorsi di supplenti donne in maternità
Aumenta il contenzioso nelle scuole, per ragioni di maternità. Un dato preoccupante per la natalità in un territorio già a tasso zero: il 2004 è trapuntato di ricorsi davanti al giudice del lavoro, con l'amministrazione all'angolo per il mancato riconoscimento economico dei diritti di tutela delle mamme precarie. Doppio svantaggio di una fascia debole - supplenti e per di più donne -, che non arriva mai al saldo delle ingiustizie. Due casi esemplari della pioggia di segnalazioni e proteste, sotto "l'ombrello" sindacale di Cgil scuola.
"Discuteremo oggi nell'ufficio provinciale del lavoro il tentativo di conciliazione sul caso di un'assistente amministrativa supplente che ha visto negati i diritti retributivi di 5 giorni di congedo, chiesti per assistere il figlio di età inferiore ai 3 anni - apre il caso il segretario cigiellino Carla Franza -. Il ministero dell'Istruzione è intervenuto in maniera restrittiva è ha trattenuto i giorni dallo stipendio, sostenendone il diritto soltanto per il personale di ruolo. Si tratta di un arbitrio interpretativo e se la conciliazione fallirà, andremo dritti davanti al giudice del lavoro".
Altro caso: nonostante la precedente sentenza della Corte Costituzionale, una precaria docente provinciale ha ottenuto l'assunzione annuale in un periodo di astensione obbligatoria per maternità e anche il blocco immediato dello stipendio. La questione passa al tribunale del lavoro.
"L'impennata dei ricorsi non si registra, invece, in altri ambiti amministrativi - riferisce Franza -. Sono contenute le vertenze per attività anti-sindacale, oppure sul mancato rispetto della normativa nel conferimento delle supplenze. Un caso a sé rappresenta il fascio di ricorsi nati per il mancato pagamento dei docenti formatori, commissari e presidenti nell'ultima tornata di concorsi riservati provinciali, ormai risolto". (c.b.)