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Mess.Veneto: Istruzione, incubo tagli

Cgil e Cisl: il prossimo anno 100 posti in meno in organico Incrinata la fiducia nell’esecutivo

25/01/2007
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MessaggeroVeneto

Pordenone

«Cento posti di lavoro in meno a scuola, negli organici 2007-2008: addio a 50 cattedre e 50 profili di esponenti del personale Ata (asuliario, tecnico e amminstrativo, ndr) nel Pordenonese». Il tempo della fiducia è scaduto, tra i sindacalisti Flc-Cgil e la squadra di viale Trastevere.
«Altre sofferenze in arrivo, nell’istruzione del Friuli Occidentale con l’aumento degli alunni per classe, la riduzione delle ore di lezione settimanale da 40 a 36 nel biennio Ipsia e Ipsc - è il crescendo dei danni elencati dai cigiellini Carla Franza e Gianfranco Dall’Agnese - e l’assorbimento dei posti di inglese nelle primarie. Se il confronto sugli organici non volterà pagina, lo stato di mobilitazione è cronaca annunciata nella scuola del ministro Fioroni».
Il sindacato dà 7 giorni all’esecutivo romano, sui banchi dell’istruzione. Nel Pordenonese tira un’aria gelida sulle scuole di montagna e piccoli plessi della periferia provinciale: le nuove regole sulla formazione delle classi prime 2007-2008 mettono l’ipoteca sulla loro sopravvivenza. «Le nuove classi prime con meno di 10 alunni saranno autorizzate a Erto, Tramonti - si chiede Dall’Agnese -, Vito d’Asio, Sequals, Pinzano? Nei piccoli Comuni le scuole sono le radici autentiche della comunità, il centro propulsivo di aggregazione della gente di montagna e della Bassa. Rivedere i parametri per ragioni di contenimento della spesa nei territori impoveriti dall’emigrazione, sarebbe suonare la campana a martello della scuola e delle piccole comunità».
La falce della Finanziaria 2007 miete panico e proteste, tanto che il movimento di salvezza per le scuole dei piccoli Comuni sfocia in movimento nazionale. «Ci associamo all’appello di Virgilio Caivaro per la tutela delle scuole nelle fasce geografiche a rischio - concludono i sindacalisti -. Le Comunità montane, gli enti locali devono difendere un patrimonio culturale unico».
Altre amare sorprese 2007, segnalate dal sindacato Cisl scuola.
«Drastico taglio alle risorse per la formazione del personale della scuola - lamenta il numero uno cislino Marisa Susanna -. Nel 2002 erano 42 milioni e 46 mila euro stanziati, nel 2007 scendono a 11 milioni 988 mila a livello nazionale: ridotti di un quarto. In Friuli-Venezia Giulia si scende da un assegno formativo globale di 324 mila 507 euro del 2006 a 214 mila 992 euro nel 2007».
Per 5 mila docenti e Ata della Destra al Tagliamento, vale l’arte dell’arrangiarsi. «Per viale Trastevere la formazione - chiude i rilievi Susanna - è un terreno di economia della spesa. La manovra d’estate ha ridotto i finanziamenti del vecchio Governo, adesso scopriamo che li continua a tagliare».

Chiara Benotti


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