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Mess.Veneto-Inglese penalizzato, proteste via mail

Inglese penalizzato, proteste via mail Critiche dal Pordenonese alla casella elettronica del ministero Istituti in difficoltà per compensare la riduzione del monte ore -...

02/05/2005
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MessaggeroVeneto

Inglese penalizzato, proteste via mail
Critiche dal Pordenonese alla casella elettronica del ministero Istituti in difficoltà per compensare la riduzione del monte ore


Si rimette in strada la protesta a scuola: il partito provinciale della lingua inglese non sdogana la riforma Moratti. Proteste via fax, ondate montanti di e-mail nella casella elettronica di viale Trastevere (secondociclo@istruzione.it), petizione dei "lettori" madrelingua imbufaliti tanto da fondare il Coordinamento territoriale, studenti e genitori preoccupati e che al "part-time" dell'inglese in aula, proprio non ci stanno. Una lotta dal basso, che non molla.
"Drastica e vergognosa la riduzione dell'inglese: la riforma superiore sottrae come minimo un'ora alle 3 settimanali di studio attuali - non fa sconti al modello Moratti, la docente provinciale Magda Aprilis -. Con genitori e studenti protestiamo, sperando in una soluzione ragionevole: in ballo c'è l'ipoteca accesa sulle competenze spendibili nel mercato del lavoro dei nostri ragazzi".
Per le medie ed elementari, meno inglese e più proteste. "Tra le discipline penalizzate dalla riforma - spiega la docente Anna Sitzia, con cattedra nelle medie di San Vito al Tagliamento - c'è anche l'inglese. Recuperare l'ora di studio nelle attività opzionali e laboratori è prassi diffusa in tutte le medie, però i risultati non sono efficaci e pregnanti come nelle ore curricolari. La riforma impoverisce l'offerta formativa".
Penalità anche nelle elementari, per la lingua di Beckam. "Per mantenere la quota oraria di inglese precedente la riforma Moratti - rendiconta la maestra Rossella Leorato dal circolo didattico di Casarsa della Delizia -, abbiamo sfruttato al massimo il "pacchetto" gestibile grazie all'autonomia. Le classi, altrimenti, pagherebbero la cancellazione di un'ora settimanale di inglese. Un problema per tutti".
Lotta trasversale nero su bianco, con lettere fac-simile per genitori ("dovremo sostenere le spese extra per l'inglese che la riforma cancella? Chiediamo di rivedere il quadro orario dell'inglese" è il pressing sul ministro Moratti di mamme e papà del Pordenonese). Gli studenti prendono di petto l'"affaire" e vanno al sodo: "Inglese addio, ma noi ci opponiamo - fa sapere Flavio Lucchetta dell'Itc "Sarpi" di San Vito al Tagliamento -. La riforma Moratti delle 3 "i", di fatto, ne danneggia una: quella della lingua internazionale che è fondamentale per trovare lavoro e sentirsi cittadini del mondo. Per i "fortunati" dei licei economici riformati, sarà una corsa a ostacoli: riduzione dalle attuali 4 o 5 a 2 ore settimanali di inglese. Proprio non va".
In fibrillazione anche gli esperti madrelingua, i cosiddetti "lettori" e Teresa Schiavo, docente di conversazione spagnola nei licei provinciali, lancia una petizione. "Il futuro del liceo linguistico senza i docenti di madrelingua è l'incognita della riforma Moratti - spiega le ragioni della raccolta firme Teresa Schiavo, di Spilimbergo -. Non si fa cenno nelle bozze dei futuri licei alla nostra presenza in cattedra, a fianco del professore titolare. Noi insegnanti di conversazione, certi della rilevanza formativa del nostro operato di un'ora settimanale in classe, rifiutiamo l'idea di uno scadimento della nostra disciplina a materia marginale e opzionale". (Chi.Be.)


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