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Mess.Veneto-Il governo taglia i fondi a 49 scuole

Pagina 4 - Pordenone Ridimensionati i fondi per il funzionamento amministrativo degli istituti. Nei guai soprattutto circoli didattici e secondarie Il preside del Leopardi Majorana Chiaro...

28/01/2006
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MessaggeroVeneto

Pagina 4 - Pordenone
Ridimensionati i fondi per il funzionamento amministrativo degli istituti. Nei guai soprattutto circoli didattici e secondarie
Il preside del Leopardi Majorana Chiarotto: "Dovremo cavarcela con 5 mila 700 euro ed è grave che l'informativa arrivi via mail alla vigilia dell'approvazione dei bilanci"
Il governo taglia i fondi a 49 scuole
Ridotte del 40% le spese per i materiali didattici E a rimetterci ora potrebbero essere le famiglie


Stangata per 49 scuole provinciali: tagli alle risorse del 40% sulla dotazione ordinaria 2006, annunciati via mail dal direttore regionale Francesco Pagliuso. Una batosta della Finanziaria 2006 sulle spese "vive" di funzionamento, cioè materiali didattici, strumentazione d'uso per i laboratori, fotocopie. Gli istituti, alle prese con i dettagli del piano annuale 2006 (da approvare entro il 14 febbraio) accusano il colpo e sono costretti a variare i bilanci.
In arrivo, il caro-scuola per 34 mila famiglie provinciali, compresa la fascia dell'obbligo?
"Sconcertante - commenta il presidente dell'Associazione provinciale dirigenti Sergio Chiarotto -, l'operazione del ministero dell'Istruzione che riduce del 40 per cento le assegnazioni delle risorse, rispetto alla dotazione provvisoria prevista nel 2006. Si ridimensionano gli importi nell'assegnazione definitiva, tagliando le spese per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole".
Problemi seri, per tutti. Il numero uno del maxi-liceo di piazza Maestri del Lavoro, dà lo spessore del problema. "Nel caso del liceo "Leopardi-Majorana" che dirigo, accusiamo un taglio di circa 3 mila 500 euro - elenca la sofferenza imprevista, Chiarotto -. Dovremo cavarcela con 5 mila 700 euro totali, a disposizione nell'anno finanziario 2006. È grave che l'informativa arrivi nelle scuole alla vigilia dell'approvazione del bilancio".
Circoli didattici e secondarie di primo grado nei guai. Anche nella fascia dell'obbligo, in arrivo una "minimum-tax" per le famiglie? Di certo, meno servizi e molte ristrettezze che potrebbero colpire il kit dei progetti e l'autonomia.
"Assistiamo, da qualche anno, a un taglio progressivo e doloroso delle risorse - conclude Chiarotto - e anche gli enti locali riducono i finanziamenti per le scuole. Lo Stato diminuisce gli investimenti sull'istruzione".
Si salvi chi può. Meno soldi per le superiori e quelle dell'obbligo vedono calare i 122 euro, accreditati per classe nella dote 2005, a 72 euro. I licei ottenevano l'accredito di 177 euro per ogni classe? Ridotti a 106, dalle forbici della manovra economica del dicembre scorso. I tecnici industriali, pare, calino l'assegno da 702 a 421 euro. Anche alla voce supplenze brevi, potrebbe calare la mannaia dei tagli.
Le primarie e le scuole dell'infanzia potevano contare, nella caccia al supplente fino a 4 settimane fa, su un contributo da viale Trastevere pari a circa 579 euro per ogni posto-cattedra in organico di fatto. Non sarà più così: euro ridotti a 376, dicono gli esperti di economia ministeriale. Per le secondarie di primo grado, cioè le ex-medie, si scende la china da 285 a 185 euro. Nelle superiori da 232 a 150 euro e siamo a terra. L'incubo dei manager dell'istruzione, è il capitolo spese.
"Faremo di tutto per ripristinare le assegnazioni di risorse sulla dotazione ordinaria - recita la circolare regionale dei tagli, numero 783 del direttorato triestino -. Cercheremo di correggere i capitoli per il fabbisogno reale delle scuole". Promesse, si allarmano i dirigenti provinciali.
"Una mazzata che lascia il segno - sbotta un capo di istituto del primo ciclo, nell'hinterland pordenonese -. Consideriamo il fatto che le scuole dell'obbligo non possono chiedere contributi economici obbligatori alle famiglie. Con la riforma Moratti e il diritto-dovere all'istruzione fino a 18 anni, anche il triennio delle superiori non può, in teoria, tassare le famiglie. Abbiamo le mani legate e le ristrettezze si faranno sentire. Per fare fronte alle spese ordinarie di funzionamento e per la didattica, taglieremo le spese aggiuntive e i progetti. Si costruisce la qualità, tagliando le risorse?".
La risposta, nel rapporto annuale dell'Ocse: il sistema qualità della scuola nazionale viaggia in coda ai partner europei.
Chiara Benotti


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