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Mess.Veneto-Firme contro la devolution regionale

Firme contro la devolution regionale Iniziativa della Cgil per bloccare la parte di statuto dedicato alla scuola Obiettivo 5 mila sottoscrizioni in tutta la provincia ...

29/10/2004
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MessaggeroVeneto

Firme contro la devolution regionale
Iniziativa della Cgil per bloccare la parte di statuto dedicato alla scuola
Obiettivo 5 mila sottoscrizioni in tutta la provincia


Petizione nelle scuole provinciali contro la 'devolution', messa in cantiere dal nuovo statuto in bozza della Regione Friuli. Cgil è in cabina di regia per la raccolta firme: la sfida è raccoglierne 4 mila 800 nei 49 istituti del Pordenonese - 10 mila sul territorio regionale - entro il 25 novembre, per stoppare l'iter della proposta nel parlamentino di Trieste in corso di esame da parte dei legislatori.
In ballo c'è la potestà legislativa esclusiva della Regione in materia scolastica, cioè gestione dell'edilizia, formazione professionale, asili nido, scuola materna, organizzazione scolastica, gestione degli istituti e quelli di formazione, definizione dei programmi formativi di interesse specifico regionale. Un 'de profundis' per l'autonomia e i cigiellini remano contro lo statuto in bozza.
"Siamo contrari - tutela l'uniformità nazionale dei diritti in aula la squadra cigiellina di Antonio Luongo, Carla Franza e Gianfranco Dall'Agnese -. Se lo statuto venisse approvato definitivamente, passerebbero alla Regione Friuli gli uffici scolastici provinciali con i relativi dipendenti (comprese le modalità di reclutamento). Per la scuola materna si accentuerebbe la funzione assistenziale e l'ente regionale potrebbe legiferare senza vincoli anche in materia di soppressione dei plessi, definizione del curricolo, formazione delle classi, età di accesso".
Pollice verso alla 'devolution' regionale, che è un incontro al buio nei contenuti dei programmi di studio futuri. Se la riforma Moratti mette in ginocchio l'autonomia, lo statuto sbozzato nel pensatoio della politica regionale dà il colpo di grazia.
"Quali sarebbero i programmi di interesse territoriale - si arrovellano i cigiellini, preoccupati -? Affidati alle valutazioni delle varie maggioranze di governo? Un rischio gravissimo. La bozza del nuovo statuto è sbagliata e inaccettabile. Di più: pericolosa per quanto attiene la titolarità nella definizione dei contenuti di studio. Chiediamo con forza al presidente del consiglio regionale Illy e a tutti i consiglieri del Pordenonese di non approvare le parti della bozza di statuto".
La scuola nelle mani della politica è sferzata dai pronostici sul nuovo 'governatore' dell'ufficio regionale del Miur. Conto alla rovescia alla pensione per il vertice uscente Pier Giorgio Cataldi, che fa impennare il toto-direttore.
"Tre le possibilità - suggerisce un sindacalista influente provinciale -: un interregno lungo affidato al provveditore di Pordenone Carmine Monaco, esperto amministratore della 'res scholastica'. Oppure l'investitura di un ex-dirigente triestino di area politica decisamente a destra e, in alternativa - come capitò con Cataldi -, la nomina di un 'colonnello' romano del ministero dell'Istruzione. In poche settimane, la soluzione". (c.b.)


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