FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3792829
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » Mess.Veneto-Elementari, il ministro elimina i docenti specialisti di inglese

Mess.Veneto-Elementari, il ministro elimina i docenti specialisti di inglese

Elementari, il ministro elimina i docenti specialisti di inglese Sono un insegnante di scuola elementare, in ruolo dal 1992, e quasi da subito ho fatto una scelta precisa, sfruttando anch...

18/01/2005
Decrease text size Increase text size
MessaggeroVeneto

Elementari, il ministro elimina i docenti specialisti di inglese
Sono un insegnante di scuola elementare, in ruolo dal 1992, e quasi da subito ho fatto una scelta precisa, sfruttando anche il fatto di essere vissuto a Londra per un periodo: sono specialista di inglese, ovvero non sono legato a un singolo gruppo di alunni, ma giro su più classi (quest'anno, opero a Mortegliano, e sono sette) e insegno soltanto questa disciplina.
Dei miei dodici anni di carriera, dieci li ho spesi in questo ruolo e in tutto questo tempo credo di avere acquisito, tra formazione, auto-formazione, aggiornamento linguistico, lavoro sul "campo", una certa professionalità. Ma non scrivo per autoincensarmi e vengo al punto.
Quando fece capolino sulla scena come ministro dell'istruzione, la signora Moratti sottolineava, non solo in dibattiti televisivi, ma anche attraverso spot sui mass media, come l'inglese fosse una delle priorità della nuova scuola (ricordate le famose tre "I"?).
Il sottoscritto, pur essendo schierato politicamente da un'altra parte, si aspettava quindi incentivi, formazione, strategie per migliorare la qualità dell'insegnamento di questa disciplina. A due anni di distanza da quelle promesse (o forse è meglio dire "bugie"?), con la nuova Finanziaria è proposta l'eliminazione dei docenti specialisti di lingua inglese che, tradotto in altre parole, significa la trasformazione di tutti gli insegnanti in servizio in insegnanti specializzati di lingua inglese.
Negli intenti, la preparazione sarà raggiunta con un corso di formazione della durata da 20 a 40 ore (di cui la metà da svolgere on-line...). In questo tempo limitato, quindi, non soltanto l'insegnante dovrà padroneggiare la lingua (a prescindere dal suo livello di partenza...), ma anche conoscere le strategie per insegnarla.
Tutto questo risponde a una mera politica di tagli: infatti l'operazione consente di risparmiare 7 mila 200 posti, tanti sono gli insegnanti specialisti. Non scrivo per difendere il mio orticello: anche se mi spiacerebbe rinunciare al posto di specialista, mi potrò sempre dedicare all'insegnamento di altre discipline.
Sono amareggiato per il fatto che, volutamente, si è mentito sui reali scopi di questa riforma spacciando per una manovra volta a migliorare la qualità dell'insegnamento (e dell'apprendimento) un'operazione di potatura degli organici. Come sempre, chi ci rimetterà saranno gli alunni: l'inglese, così come tutte le lingue straniere, disciplina dall'enorme potenziale formativo, sarà confinato a riempitivo di tempi morti fra una lezione di storia e una di matematica, o forse, nella pratica, sparirà quasi del tutto, poiché la maggior parte degli insegnanti, nonostante il suddetto corso di formazione, non si sentirà in grado d'insegnarlo. Provate voi a imparare l'arabo e poi anche a insegnarlo dopo aver frequentato un corso di 20 ore...
Luca Cantarutti
Torviscosa


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL