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Mess.Veneto-Educazione tecnica, 100 docenti a rischio

Educazione tecnica, 100 docenti a rischio La riforma Moratti ha cancellato due terzi delle ore di insegnamento della materia nelle medie ...

26/10/2004
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MessaggeroVeneto

Educazione tecnica, 100 docenti a rischio
La riforma Moratti ha cancellato due terzi delle ore di insegnamento della materia nelle medie


Senza futuro: prospettive professionali zero per un centinaio di docenti provinciali di educazione tecnica nelle scuole medie. La categoria è depressa perché la riforma Moratti ha cancellato 2 delle 3 ore settimanali di tecnologia nelle classi prime. "Il personale è senza futuro: i docenti di educazione tecnica dovranno riconvertirsi in altre discipline frequentando corsi abilitanti - dice il segretario di Cgil scuola Carla Franza - per non sparire. Non è in discussione la perdita del posto di lavoro, per ora, ma la gratificazione e l'identità del personale".
Situazione critica nei primi mesi di scuola dove gli studenti hanno scelto 30 ore di lezione settimanali: la riduzione secca dei 2 terzi di lezione nelle prime classi ha prodotto un riciclo professionale. Si scende dalla cattedra e si fa servizio per la sorveglianza mensa, le supplenze dei colleghi assenti e i laboratori pomeridiani. Meglio va nelle medie - dove l'utenza ha scelto 33 o 36 ore per settimana - perché l'educazione tecnica ha trovato una seconda vita: ma fino a quando? "La mappa del disagio professionale è diffusa in quasi tutte le scuole medie - sottolinea Franza -. Sorge anche un dubbio valutativo per la prima pagella trimestrale: ci saranno 2 voti distinti per matematica ed educazione tecnica, oppure unico? Nel prossimo anno scolastico il disagio si acuirà con la progressione della riforma: sarà sempre più difficile offrire una collocazione certa nelle attività della scuola a questo gruppo di insegnanti cancellati dal riordino dei cicli".
Parcheggio professionale insostenibile per la dignità di oltre 70 insegnanti provinciali (17 mila in Italia) e allarmismo diffuso tra 4 mila 800 dipendenti: la riforma delle pensioni dà le vertigini sulla norma del silenzio-assenso per il trattamento di fine rapporto. Secondo Carla Franza, "nessuna scadenza immediata per bloccare il trasferimento previsto del Tfr nei fondi pensione. Entro i prossimi 18 mesi usciranno i decreti attuativi della legge di riforma previdenziale, e ne decorreranno altri 6 per esprimere il "no" al trasferimento".
Chiara Benotti


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