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Mess.Veneto: Docenti: pagati giorni in meno

LA CGIL: Offriamo assistenza ai precari in questa situazione per avviare un contenzioso La domenica è riposo retribuito: non così per 500 supplenti

20/05/2006
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MessaggeroVeneto

Precari della domenica: forse 500 i supplenti scippati del salario del settimo giorno, dalle scuole provinciali. Un lapsus nella contabilità? Una bomba a orologeria sui bilanci dell’azienda istruzione, piuttosto. Assunti con regolare contratto di supplenza breve, dal lunedì al sabato e niente domenica pagata. Cioè 30-40 euro evaporati sul cedolino stipendiale dei docenti e Ata precari. In conclusione, scuole morose per migliaia di euro e centinaia di supplenti creditori da almeno 2 anni.

La faccenda è andata così: una precaria delle elementari pordenonesi ha un tarlo che la rode, un dubbio su quelle domeniche scoperte dal salario quando la supplenza finisce di sabato. S’informa, fa qualche ricerca con il sindacato e, oplà, salta fuori l’articolo 142 del contratto-scuola 2005 che richiama quello del codice civile rubricato al numero 2109: il lavoratore ha diritto a un giorno di riposo alla settimana, coincidente di regola con la domenica. Pagato. Niente a che fare con il giorno libero, frutto dell’articolazione “per consuetudine” dell’orario di servizio in aula o bidelleria.

«Avvieremo una campagna capillare di informazione - promette il segretario Flc-Cgil Carla Franza con Gianfranco Dall’Agnese -. Invitiamo nei nostri uffici tutti i precari che si trovano in questa situazione, per avviare un contenzioso in caso di mancato pagamento. Il diritto del pagamento della domenica è sacrosanto, anche per chi è assunto temporaneamente su più scuole, oppure è in regime di part-time e quindi la domenica dovrà essere pagata a metà. Offriamo l’assistenza del nostro studio legale, a tutela dei diritti dei lavorati».

Fumata nera sul cedolino dello stipendio di aprile: non è stato consegnato a 4 mila 800 dipendenti del Pordenonese. Missing, dicono dalle segreterie scolastiche dove si allargano le braccia: sparito. Il periodo di transizione verso il cedolino informatico fa svanire quello di carta prima del termine di fine 2006 e scatta la protesta.

«I lavoratori della scuola denunciano la mancata consegna del cedolino stipendiale di aprile - puntano il dito Cgil, Cisl e Snals -. Stando alle informazioni delle segreterie, pare che alla mancata richiesta dell’invio in formato telematico nel sito www.istruzione.it segua la “punizione”. È un fatto di gravità inaudita: viene leso il diritto di conoscere il proprio stipendio. Non tutti i dipendenti dell’azienda-scuola hanno la possibilità di navigare in internet. Chiediamo che il cedolino sia consegnato immediatamente, da aprile a fine dicembre come previsto dall’accordo».

Chiara Benotti


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