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Mess.Veneto-Corsi per il patentino: le scuole senza fondi

Corsi per il patentino: le scuole senza fondi Chiedo di poter intervenire per alcuni chiarimenti in merito ai famigerati corsi finalizzati al conseguimento dell'idoneità alla guida del mo...

04/07/2004
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MessaggeroVeneto

Corsi per il patentino: le scuole senza fondi
Chiedo di poter intervenire per alcuni chiarimenti in merito ai famigerati corsi finalizzati al conseguimento dell'idoneità alla guida del motociclo. Sono un'insegnante di scuola media superiore che si è occupata, fin dal mese di ottobre 2003, dell'organizzazione di tali corsi. Ritengo doveroso precisare alcuni passaggi di fondamentale importanza per fugare dubbi e rammentare qual è la reale situazione travisata costantemente da giornali e telegiornali.
Per prima cosa va detto che nessun fondo è a tutt'oggi giunto ad alcuna scuola, mentre sin dall'inizio dell'anno è stato dato ampio risalto al fatto che le scuole avrebbero organizzato gratuitamente questi corsi grazie a dei fondi che il ministero dei Trasporti avrebbe fatto pervenire al ministero della Pubblica istruzione.
Ora non tutti sanno, e quindi è bene precisare, che gli istituti scolastici hanno a disposizione limitate risorse che a volte non bastano nemmeno per l'ordinario funzionamento, tanto meno si può pensare che possano essere utilizzate per organizzare corsi che peraltro non sono fruibili dall'intera popolazione scolastica. Il ministero, per tramite dell'ufficio provinciale di educazione fisica, ha chiesto alle scuole di effettuare numerosi rilevamenti relativi ai bisogni facendo pervenire dei moduli in cui si ribadiva che i corsi erano gratuiti. Intanto il tempo trascorre, si giunge al nuovo anno e le uniche notizie che giungono dalla capitale riguardano la mancanza di fondi e l'eventuale possibilità di attingere a risorse che gli Eell dovrebbero mettere a riparo. Presso gli uffici della Provincia di Udine gli addetti sono latitanti.
A questo punto si corre ai ripari elemosinando qualche corso a titolo gratuito nelle diverse autoscuole le quali, per offrire questo servizio, devono trovare degli sponsor. Eccoci giunti al mese di marzo, con grande affanno si cerca di recuperare il tempo perduto, vengono impegnati molti pomeriggi per garantire le 12 ore di teoria più le 8 ore relative ad argomenti di convivenza civile che gli insegnanti della scuola sono tenuti a effettuare.
In tutta questa confusione non è mai giunta una circolare esplicativa da parte del Mpi, pertanto si può capire perché certi istituti non sono mai partiti. La scuola, ancora una volta, è rimasta in balìa di se stessa, caricata di nuove competenze, si è dovuta arrangiare nel trovare e nel mettere a disposizione risorse umane ed economiche. Dopo tutto questo fa male sentir scaricare la responsabilità del mancato avvio dei corsi alle istituzioni scolastiche e i ministri Lunardi e Moratti farebbero bene a chiedere ai loro uffici come stanno le cose prima di rilasciare quelle dichiarazioni discutibili che in questi giorni sono apparse nei quotidiani e negli altri mezzi di comunicazione.
Professoressa
Mariella Ciani
Udine


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