Mess.Veneto-Ciampi difende la scuola pubblica
Il capo dello Stato inaugura a Roma l'anno scolastico. Il ministro Moratti annuncia nuovi interventi finanziari Ciampi difende la scuola pubblica "Tutti hanno diritto allo studio". I Ds:...
Il capo dello Stato inaugura a Roma l'anno scolastico. Il ministro Moratti annuncia nuovi interventi finanziari
Ciampi difende la scuola pubblica
"Tutti hanno diritto allo studio". I Ds: richiamo al governo
ROMA. "La Costituzione assegna alla Repubblica il compito di istituire scuole statali di ogni ordine e grado, di assicurare ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, il diritto di accedere ai gradi più alti degli studi". A pochi giorni dalle polemiche sul bonus per le scuole private, il capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi elogia la scuola pubblica minacciata dalla privatizzazione strisciante avviata dal governo e lancia un salvagente agli insegnanti.
"E' dovere di tutti - ha ammonito il presidente riferendosi agli insegnanti - ciascuno nel proprio ruolo, non lasciarli soli nel loro lavoro, assicurare alla loro professione la centralità e il rispetto che merita". Lo ha fatto ieri davanti a 1.500 studenti arrivati da tutta Italia al Vittoriano, a Roma, per l'inaugurazione dell'anno scolastico. Cerimonia a cui Ciampi ha partecipato insieme al ministro dell'Istruzione Letizia Moratti. Il Presidente ha anche ribadito i valori di un'Europa unita, della pace e ha invitato i ragazzi a leggere la Costituzione, a commentarla con gli insegnanti: "E' un testo di cui essere orgogliosi". E citando il Talmud, libro fondamentale dell'ebraismo, ha voluto forse far notare che in Italia non ci sono solo le scuole cattoliche.
Il ministro Moratti ha invece scelto l'Europa come terreno del suo discorso, assicurando comunque che il governo sta lavorando per aumentare gli interventi finanziari pubblici nel campo dell'istruzione. La Moratti ha invitato i ragazzi a impegnarsi nello studio perchè "il tasso di occupazione per chi ha un titolo di studio inferiore al diploma - ha ricordato - è del 44%, mentre sale all'81% per chi è in possesso della laurea" e perchè chi ha una laurea guadagna il doppio di chi ha solo un diploma di scuola inferiore.
Opposte le interpretazioni delle parole di Ciampi di centro-sinistra e maggioranza. Secondo i Ds sono "un richiamo al governo" nel momento in cui, spiega Andrea Ranieri, "la maggioranza tende a ridurre la scuola a un servizio destinato a rispecchiare le differenze delle famiglie". Anche per la Margherita quella di Ciampi è "una lezione - dice Enzo Carra - per tutti e in primo luogo per il ministro". "Frasi sacrosante", secondo Marco Rizzo del Pdci. E i Verdi si augurano, dichiara il presidente Alfonso Pecoraro Scanio, "che il governo non faccia finta di non aver capito".
Forza Italia si difende da quella che definisce "un'interpretazione forzata della sinistra": "La sinistra - dice Renato Schifani - ha stravolto il senso delle parole del nostro presidente della Repubblica per guadagnarsi il salario politico quotidiano". Secondo il ministro Rocco Buttiglione, il presidente ha ricordato che "il vero educatore non è lo Stato, ma la famiglia". Il capogruppo dell'Udc alla Camera Luca Volontè non vede contraddizioni con la riforma Moratti. E il presidente dei senatori Udc, Francesco D'Onofrio, invita a "evitare l'ennesima strumentalizzazione". Stesso atteggiamento in casa An: "Ci sembra fuori luogo - dice Riccardo Pedrizzi - il tentativo di tirare il capo dello Stato per la giacca". Ma non sono mancate anche critiche nei confronti di Ciampi. Come quella di Francesco Cossiga: "Avrebbe fatto bene a tacere". O come quella de presidente dei deputati della Lega, Alessandro Cè: "La sua lettura della Costituzione è anacronistica".
Monica Viviani