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Mess.Veneto-Bidelli, mansioni e paghe inadeguate

Bidelli, mansioni e paghe inadeguate Compiti limitati e stipendi insufficienti. Comuni costretti a pagare le coop ...

01/11/2005
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MessaggeroVeneto

Bidelli, mansioni e paghe inadeguate
Compiti limitati e stipendi insufficienti. Comuni costretti a pagare le coop


Nelle scuole dell'obbligo del Pordenonese i bidelli non "scodellano" più: ridotte all'osso le funzioni miste. L'eclisse del bidello che scodella è in corso. Incentivato, a mantello di leopardo dai Comuni, il servizio di accoglienza e sorveglianza pre e post-lezione degli alunni nelle elementari, più la distribuzione delle merendine per l'area infanzia. Le cooperative esterne, invece, al monopolio dello "scodellamento" nelle mense scolastiche. Come dire, costi moltiplicati rispetto al "bonus" per i bidelli.
Costi "a la carte" 2005-2006, per gli enti locali sui bidelli-volontari? Assegno di 900 euro pro-capite nel circolo didattico di San Vito al Tagliamento, 330 euro circa a Cordenons, 570 per gli ausiliari di Pordenone, a Porcia "bonus" fissato intorno a 600 euro annui e lordi. Il primo accordo nazionale siglato nel 2000-2001 staccava l'assegno, per ogni bidello disposto alle funzioni miste, scodellamento in mensa compreso, di un milione 850 mila lire. Un "forfait" da assorbire nei bilanci delle amministrazioni comunali, a norma della legge 124 del 1999. Situazione eterogenea e non ci sono santi: le funzioni miste, a 5 anni dall'esodo dei bidelli dagli enti locali nella scuola statale, sono onere dei Comuni. Ma continua il tiro alla fune sulle responsabilità, nel guazzabuglio delle polemiche.
"Facciamo chiarezza - interviene il sindacalista Cgil Gianfranco Dall'Agnese -: il mansionario degli ausiliari prevede pulizia del pavimento del refettorio e ordinaria vigilanza-assistenza alunni nel tempo-mensa, con i docenti incaricati. La fornitura pasti, la predisposizione del refettorio, dei tavoli, il servizio di scodellamento e distribuzione, la pulizia delle stoviglie e tavoli va a carico degli enti locali, come la gestione dei rifiuti di cibo. Non ci sono obblighi per i bidelli statali di accoglienza pre-lezione né di sorveglianza post-lezione: chi accetta l'incarico dall'ente locale, lo fa a suo rischio e pericolo. Manca la copertura assicurativa che garantisca il personale, in caso di incidente dei bambini. La convenzione nazionale non è più stata rinnovata dal 2003. Cgil non firma accordi, con scuole e Comuni".
Le cooperative esterne sono partner consolidati dei Comuni nelle scuole dell'obbligo di Sacile, Spilimbergo, in alcuni plessi di Pordenone, Prata, Brugnera. Trattativa in corso negli istituti comprensivi di Aviano e Fontanafredda: incerto l'esito della concertazione. Il passaggio di consegne dai bidelli-factotum al servizio privato è maturato tra vertenze, leggi discusse e sentenze davanti al giudice. In estinzione rapida anche il bidello che accoglie alle 7.30 i bambini dello scuolabus. Il "pasticcio" ha le radici storiche e sindacali nel passaggio biblico di 280 Ata, il primo gennaio 2000, dagli enti locali (Comuni e Provincia) alle scuole statali del Pordenonese.
"Trasferiti d'ufficio 280 Ata - conferma il cigiellino Dall'Agnese - e, dal 2000, sono cambiati i profili professionali dei bidelli. Le funzioni miste non competono agli ausiliari, salvo adesione libera. In provincia, gli organici Ata di diritto sono passati da 630 unità nel 1999-2000 a mille 154 nel 2000-2001, in base alle tabelle del ministero dell'Istruzione. Gli alunni iscritti sono aumentati nell'ultimo quinquennio di quasi 5 mila unità, ma l'organico dei bidelli-tecnici-amministrativi è bloccato dal 2001 a mille 160 posti di diritto. La situazione è pesante, i carichi di lavoro aumentano. Come è possibile forzare i bidelli alla disponibilità, per un extra di lavoro? Con il rischio aggiunto di grane, in caso di infortunio dei bambini".
Ultimo dettaglio: "no-problem" sicurezza, fino all'anno scolastico '99-2000. I bambini in arrivo anticipato a scuola, aspettavano davanti al portone o nell'atrio lo squillo della prima campanella. Cronache dell'altro millennio.
Chiara Benotti


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