Maxi-concorso della scuola, è battaglia sui numeri: in Friuli solo 54 posti in palio
Si parte dalle centinaia di migliaia e si arriva alle decine.
Andrea Monti
Si parte dalle centinaia di migliaia e si arriva alle decine. Parliamo di insegnanti: a livello nazionale 150mila (dati Flc-Cgil) sono in graduatoria e 11.500 saranno assunti con il concorso voluto dal ministro Profumo. La fetta minore dovrebbe toccare al Friuli Venezia Giulia: 54 posti in palio a fronte di quasi 4mila persone in graduatoria.
«Se i numeri che circolano non cambieranno, la nostra regione sarà quella che avrà meno posti», conferma Natalino Giacomini, segretario generale della Flc-Cgil friulana. Sulle ragioni del record negativo nemmeno il sindacato ha risposte sicure: solo ipotesi, che spaziano dalle scelte regionali alla presenza di scuole in lingua slovena. «L'amministrazione del sistema è gestita in gran parte dall'Ufficio regionale scolastico, che rappresenta il ministero, e dalla Regione. A questo livello non ci sono stati sprechi, anzi: pensieri e processi sono stati virtuosi. Si potrebbe dire che si è stati addirittura più realisti del re».
Secondo un approfondimento uscito dalla Conferenza Stato-Regioni, gli insegnanti friulani sarebbero stati troppi rispetto a quelli attivi altrove, per esempio in Lombardia: «Anche questo può aver influito – riflette Giacomini - ma i nostri parametri non sarebbero lontani da quelli di altre regioni se si scorporassero le scuole in cui si insegna in sloveno, che vanno considerate separatamente».
A livello generale, la Flc-Cgil è contraria non all'idea di concorso in sé («resta lo strumento per eccellenza con cui assumere»), ma a questo particolare concorso: «Se l'obiettivo era stabilizzare docenti, perché non recuperarli dalle graduatorie? Alcuni hanno fatto il concorso 13 anni fa: quanti di loro ormai sono usati strutturalmente, con contratti a termine rinnovati ogni anno? In Friuli sono circa 2mila».
Secondo Giacomini si potrebbe stabilizzare l'80% degli insegnanti in graduatoria di tutta Italia, senza problemi di copertura finanziaria: «Sono lavoratori che paghiamo comunque, non ci sarebbe nessun esborso ulteriore». Piuttosto, il sindacato avrebbe speso diversamente il milione investito nel concorso, magari per pagare gli scatti. «Profumo vuole far vedere che l'Italia torna a investire nell'istruzione. Ma le necessità della scuola sono altre, e si potrebbero affrontare senza spendere un euro in più». E forse con un po' più di equilibrio nella distribuzione dei posti tra le Regioni.