Mattino-Padova-Veneto, 3.000 nomine a rischio
sentenza del Tar laziale Veneto, 3.000 nomine a rischio di Felice Paduano PADOVA. Tutto da rifare, come diceva, con il suo caratteristico accento toscano, il mai dimenticato campione della bici...
sentenza del Tar laziale
Veneto, 3.000 nomine a rischio
di Felice Paduano
PADOVA. Tutto da rifare, come diceva, con il suo caratteristico accento toscano, il mai dimenticato campione della bicicletta degli anni'60, Gino Bartali. Anche nelle scuole del Veneto, infatti, rischiano di farsi sentire gli effetti devastanti della sentenza del Tar del Lazio, che ha dato ragione ad un gruppo di precari, che avevano presentato ricorso per annullare il Doppio Punteggio, concesso, all'interno delle graduatorie provinciali di tutta Italia, ai supplenti, che, oltre al servizio effettivo prestato nelle scuole, hanno frequentato una particolare scuola di specializzazione post-laurea, ottenendo il titolo denominato Ssis.
Infatti proprio in questi giorni in tutte le sette sedi del Veneto dei Csa (Centri Servizi Amministrativi, ossia gli ex Provveditorati agli Studi) sono iniziate le convocazioni per assegnare le supplenze per tutto l'anno scolastico 2002-2003. Si tratta di un lavoro burocratico, in cui sono coinvolte le nomine annuali di circa 3000 docenti. Parte delle nomine, a questo punto, rischiano di essere rimesse in discussione se qualche precario chiederà di applicare all'interno della propria graduatoria i contenuti della sentenza del Tar del Lazio.
Anche a Venezia si attendono direttive dal Ministro Letizia Moratti, ma la First Lady del Ministero di Viale Trastevere, che già a maggio aveva trascurato un'analoga sentenza del Tar laziale, sembra non essere preoccupata più di tanto della seconda decisione dei giudici amministrativi di Roma. Diversa la posizione, invece, dei sindacalisti del settore. "Il problema interessa in modo particolare - dice Simone Meggiolaro, vice-segretario regionale della Cisl-scuola e Dirigente dell'Istituto Comprensivo di Codevigo - i docenti ed i supplenti delle scuole secondarie. Con questa spada di Damocle sulla testa, il nuovo anno scolastico, rischia di partire nel caos".