Mattino/Padova: Ritorno a scuola, elmetti e barricate
Primo giorno all’insegna della mobilitazione per l’offensiva anti-Gelmini
FELICE PADUANO
OFFENSIVA Sospensione degli scrutini del primo quadrimestre e blocco delle tradizionali gite scolastiche
Come in tutta Italia, ieri mattina, anche la prima campanella per i 107.000 studenti padovani è suonata all’insegna della protesta, orchestrata innanzitutto dalla Rete degli Studenti Medi, dai comitati dei precari, dalla Gilda e dalla Cgil. Quasi tutti gli insegnanti dell’elementare di Camin sono entrati a scuola con un fiocchetto giallo sul petto, simbolo mondiale dell’abbandono dell’infanzia. All’Itc Einaudi alcuni ragazzi-muratori sono usciti dall’istituto con l’elmetto giallo in testa ed hanno inscenato una bella manifestazione intitolata «Loro distruggono la scuola e noi la ricostruiamo». Una delegazione degli insegnanti dell’Undicesimo Comprensivo è andata dal nuovo preside, Francesco Arnau e lo hanno sollecitato a togliere a tutti loro la 19ª ora per l’insegnamento delle materie alternative per i 50 alunni che l’hanno richiesta in modo da nominare nuovi supplenti, rimasti senza lavoro. Nel pomeriggio, circa 200 precari hanno partecipato all’assemblea, organizzata al Ruzza unitariamente, come è successo già a Milano e a Bologna dai Cobas, dalla Rete dei Precari, Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals.
RAGAZZI-MURATORI. La protesta con il casco giallo in testa è stata inscenata da Francesco Silvestri, della Terza H, figlio del segretario della Fiom, Antonio, un ragazzo allevato a pane e sindacato e da Marco Marin (solo omonimo e non parente del politico del Pdl). «Negli istituti superiori il tempo scuola è stato ridotto da 36 a 32 ore alla settimana - ha detto Silvestri junior -. Oramai siamo rimasti l’unico Paese europeo ad offrire meno istruzione agli adolescenti. Anche nelle scuole padovane sono stati eliminati tanti laboratori tecnici e sono diminuite le ore d’insegnamento di tante materie, tra cui storia dell’arte, lingua straniera ed economia aziendale. La Riforma degli Ordinamenti serve solo per risparmiare risorse».
ASSEMBLEA. Dietro la cattedra dell’aula magna del Ruzza Teresa De Santis, segretaria Cgil, Giorgio Quaggiotto (Gilda), Carlo Salmaso (Cobas) e Laura Pistritto, della Rete dei Precari. Quest’ultima ha letto il documento dei precari, che ha subito riscosso una valanga di applausi. In pratica i supplenti annuali che hanno perso il posto (600 in tutta la provincia più 200 Ata) hanno chiesto ai colleghi in servizio la sospensione degli scrutini del primo quadrimestre, il blocco delle gite e degli eventuali straordinari ed il rifiuto di entrare nelle classi troppo affollate, in cui non vengono rispettati neanche i criteri nazionali sulla sicurezza visto che ogni aula è abilitata, al massimo, per contenere 25 alunni. Apprezzati anche gli interventi di Salmaso, De Santis e Guaggiotto. Sia il leader dei Cobas che la segretaria della Flc-Cgil hanno messo in evidenza la necessità di mettere in piedi, pur nelle differenze ideologiche esistenti, una sola piattaforma di lotta unitaria. Infine l’appello della Gilda ai genitori-cittadini. «Noi insegnanti questa importantissima battaglia sulla scuola pubblica non la vinceremo mai se al nostro fianco non ci saranno i genitori».