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Mattino-PAdova-"Educazione artistica ko con la riforma Moratti"

Professori in trincea, gli studenti al loro fianco "Educazione artistica ko con la riforma Moratti" ...

26/05/2005
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Il Mattino

Professori in trincea, gli studenti al loro fianco
"Educazione artistica ko con la riforma Moratti"


"Il progetto di riforma della scuola media secondaria del ministro Moratti distruggerà l'istruzione artistica": a dare l'allarme sono i docenti del liceo artistico Modigliani e degli istituti d'arte Selvatico e Corradini (i primi due cittadini, il secondo di Este) che lamentano la sua totale inadeguatezza sia nell'impianto generale che, soprattutto, in quello specifico dell'insegnamento delle arti. Ieri mattina, a spiegarne i motivi in un incontro organizzato al Pedrocchi, erano presenti Mario Iral, Rossella Codenotti, Antonia Zecchinato e Mariarosa Franzin - che, al Sevatico, insegnano rispettivamente scultura, lettere, architettura e arte dei metalli e dell'oreficeria - e Annamaria Rosin, professoressa di arte del tessuto della moda e del costume al Corradini (i colleghi del Modigliani erano assenti poiché impegnati a lezione). "Non neghiamo che la scuola italiana abbia bisogno di un forte rinnovamento - spiega la Codenotti - ma di certo questa non è la giusta soluzione per farlo. A partire dalla scelta troppo precoce imposta agli adolescenti e alle loro famiglie: a 13 anni i ragazzi dovrebbero decidere del loro destino tra due indirizzi formativi, cioè "liceale" o professionalizzante, del tutto diversi fra loro, con tutte le difficoltà che un successivo cambiamento di rotta potrebbe imporre. Per non parlare poi dell'ambigua collocazione che, secondo questo progetto di riforma, gli attuali istituti statali d'arte dovrebbero assumere: ancora non si sa a quale dei due "schieramenti" dovremmo appartenere".
"E che dire poi della drastica diminuzione delle ore settimanali, specie delle cosiddette materie di indirizzo?" aggiunge la Zecchinato. "Dalle attuali 39, di cui 25 sono per l'appunto dedicate agli studi e alla pratica delle varie discipline artistiche, si dovrebbe passare a 32 ore, delle quali, tolte le 22 per le materie culturali, ne rimarrebbero soltanto 10 dedicate al "saper fare". Così - precisa ancora Antonia Zecchinato - verrà meno il senso stesso di queste scuole: l'unire la conoscenza alla realizzazione delle opere, l'idea all'oggetto". "Il risultato?", risponde Iral. "Preparazione inferiore e meno opportunità di lavoro per i giovani, nonché meno motivazione a dare un volto alla loro passione, perché l'arte è proprio questo: una scelta, un amore". D'accordo pure la Franzin: "L'esperienza concreta è fondamentale. I miei alunni finiranno per lavorare il rame, per esempio, senza conoscerne le caratteristiche specifiche. Tecnologia dei materiali verrà difatti abolita". "Ciò - sostiene la Rosin - vale anche per i tessuti, le cui tecniche di lavorazione non saranno più studiate". "Viviamo o no in un paese che ha da solo i quattro quinti del patrimonio artistico mondiale?" concludono i docenti in coro. "E allora, difendiamolo". Da parte loro gli studenti, sabato mattina dalle 9.30, aiuteranno i loro professori in questa battaglia. Come? Con laboratori all'aperto in piazza Eremitani: "L'opinione pubblica deve sapere quale risorsa si rischia di perdere".
(Morena Trolese)


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