Mattino Padova-Apre senza insegnanti l'anno scolastico
Dopo che il tribunale amministrativo ha bocciato i criteri ministeriali per la graduatoria dei supplenti Apre senza insegnanti l'anno scolastico Il ministro Moratti si appella contro la sentenza del...
Dopo che il tribunale amministrativo ha bocciato i criteri ministeriali per la graduatoria dei supplenti
Apre senza insegnanti l'anno scolastico
Il ministro Moratti si appella contro la sentenza del Tar
La Cgil: "I docenti nominati dovranno essere licenziati e poi riassunti"
di Carlo Lania
ROMA. In Sicilia l'anno scolastico comincerà con due settimane di ritardo: il 30 settembre anziché il 15. In Molise, seppure tra molte polemiche, si cercherà di mantenere l'impegno preso per il 18 settembre e l'ingresso tra i banchi di scuola dovrebbe essere regolare anche in Sardegna e nel Lazio, almeno stando a quanto assicura il direttore scolastico regionale Francesco de Sanctis.
Il giorno dopo la sentenza con cui il Tar del Lazio ha bocciato i criteri adottati dal Ministero dell'Istruzione per preparare le graduatorie dei supplenti, si cominciano a fare i conti delle regioni che non verranno travolte dalla necessità di dover rifare tutte le assegnazioni dei professori. E mentre il verde Paolo Cento chiede al ministro Letizia Moratti di riferire in Parlamento sul caos che rischia di piombare sulle scuole italiane, ieri sera il Ministero ha reso nota l'intenzione di voler far ricorso al Consiglio di stato e di proseguire nel frattempo con le vecchie graduatorie. Intanto aumentano le preoccupazioni tra presidi, insegnanti, genitori e studenti su quanto potrebbe accadere. E non solo a causa delle graduatorie. "E' chiaro che la sentenza del Tar del Lazio rappresenta un ulteriore elemento di difficoltà che va ad aggiungersi ad altri motivi di preoccupazione come il mancato esaurimento delle nomine entro il 31 luglio, gli organici incompleti, l'inizio della sperimentazione della riforma", dice ad esempio Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi. Una preoccupazione condivisa anche dal segretario generale della Cgil-Scuola Enrico Panini. "Ogni ora che passa prima di dare attuazione alla sentenza del Tar - dice - rischia di compromettere il regolare avvio dell'inizio dell'anno". Tra gli impegni assunti dal governo, e in particolare dal ministro Moratti, c'era quello che garantire la nomina di tutti gli insegnanti entro il primo settembre.
Ma cosa accadrà da qui all'inizio di settembre? Prova a spiegarlo Armando Catalano, responsabile Cgil per la dirigenza scolastica: "I docenti nominati dovranno essere licenziati e poi riassunti in base a graduatorie diverse, che significa che non necessariamente i nomi dei nuovi assunti corrisponderanno ai vecchi. A rifare le graduatorie dovranno essere i centri dei servizi amministrativi delle direzioni regionali (gli ex Provveditorati agli studi) e le scuole polo. Ma in ogni caso, per noi presidi, significa non avere nessuna certezza di personale all'inizio dell'anno".