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Mattino di PAdova-La riforma Moratti distrugge la nostra scuola

La riforma Moratti distrugge la nostra scuola In risposta all'articolo di Enzo Zanetti, responsabile regionale del dipartimento sport e scuola di Forza Italia, comparso sul mattino d...

07/03/2004
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Il Mattino di Padova

La riforma Moratti distrugge la nostra scuola
In risposta all'articolo di Enzo Zanetti, responsabile regionale del dipartimento sport e scuola di Forza Italia, comparso sul mattino del 7 febbraio 2004, i docenti della scuola Zanibon di Padova intendono precisare alcune ragioni di fondo del loro dissenso a proposito della "Riforma Moratti".
La scuola elementare poggia su due strutture qualificanti: il gruppo docenti e il tempo disteso (tempo lungo e tempo pieno).
La presenza del gruppo docenti è diffusa in tutta l'organizzazione scolastica, compreso il tempo normale. Vuol dire che ogni bambino e ogni classe entra in un rapporto didattico - educativo non con un insegnante unico, ma con tre docenti che gestiscono tre diversi ambiti disciplinari comprendenti tutte le materie, meno inglese e religione (nel tempo pieno sono due i docenti e due gli ambiti disciplinari fondamentali).
(...)
Il tempo pieno e il tempo lungo sono formule organizzative che rispondono ad un duplice scopo: da un lato devono soddisfare la domanda sociale crescente delle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e dall'altro fanno proprio il tempo ceduto dai genitori per continuare ad utilizzarlo come tempo d'istruzione e tempo educativo, e non in forme assistenziali o di semplice doposcuola. Il tempo lungo e soprattutto il tempo pieno dispongono di un tempo disteso lungo un intero percorso educativo, che, dalla mattina al pomeriggio, s'articola in lezioni, laboratori e attività molteplici con un alto coinvolgimento di personale, spazi e attrezzature. La scuola a tempo pieno, nel nostro sistema scolastico nazionale, ha un ruolo di punta nell'assicurare l'eguaglianza delle opportunità formative, nel dare di più a chi ha di meno.
La riforma Moratti prevede un taglio drastico delle ore attualmente a disposizione del tempo pieno e del tempo lungo: porta le ore scolastiche settimanali dalle 40 del tempo pieno e 35 circa del tempo lungo a un pacchetto così concepito: 27 ore sicure più 3 facoltative più altre 10 che dipendono per i soldi, da chi li sborsa, cioè famiglie ed enti locali, e per la gestione, da personale non scolastico. Adesso di fronte alla protesta, la Moratti sembra promettere di andare avanti per un altro anno come prima.
Ma il disegno è di spezzare l'impianto unitario del tempo disteso e farlo dipendere da alcune variabili: le possibilità economiche delle famiglie, le risorse interne alle varie scuole e il contributo degli enti locali.
(...)
Dalla riforma Moratti esce la visione di una scuola molto ridotta nel suo potenziale d'istruzione e socio-educativo, gerarchizzata, unidimensionale, di basso profilo professionale ed isolata dalla dialettica democratica e multiculturale della nostra società. E cos'è questo, se non il requiem della scuola pubblica, cioè della scuola voluta dalla nostra Costituzione?
Mentre dovremmo affrontare - questo sì - le disfunzioni e i limiti reali della nostra scuola, la nostra ministra di quelli non dà proprio segno di occuparsene. A lei preme posare le sue algide mani sulla nostra scuola per spegnere la vitalità del suo organismo... dandosi al contempo un gran daffare per fornire ogni aiuto possibile alla scuola privata, l'unico tipo di scuola in cui veramente crede.
i docenti della scuola elementare Zanibon IX Direzione didattica di Padova


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