Marche: Cara Gelmini basta con i tagli
Allarme scuola per il terzo anno di sforbiciate: la mappa oggi all’Ufficio scolastico
Ancona Scuola, si va verso il terzo anno di tagli. Lacrime e sangue. Ancora una volta. Tra docenti e personale Ata, la situazione rischia di diventare insostenibile. L’allarme è scattato, le proteste divampano, i sindacati sono già sul piede di guerra e da Palazzo sono partite missive indirizzate al ministro Gelmini per sollecitare una distribuzione ulteriori di posti. Cronaca di una storia annunciata.
“Ci sono difficoltà ovunque, con il problema di avere classi sovraffollate fino all’inverosimile, perfino oltre i trenta alunni”, fa sapere l’assessore regionale Marco Luchetti. Che ha scritto e riscritto al ministero. Per ora, senza risposta. “Abbiamo chiesto di avere lo stesso trattamento di altre Regioni - aggiunge l’amministratore - così, non si può andare avanti”.
La mappatura delle sforbiciate sarà formalizzata nell’incontro di oggi con l’Ufficio scolastico. Ma intanto la conta dei tagli è iniziata. Nelle Marche il solo segno all’insù per il prossimo anno scolastico riguarda la scuola per l’infanzia: +17 posti ma a fronte di un aumento di 418 alunni. Una goccia nel mare. Per la scuola primaria si contano 194 posti in meno, per le secondaria di primo grado 63 in meno, per la secondaria di secondo grado almeno 272 posti in meno.
A conti fatti, in tre anni, per scuola d’infanzia solo quattro posti in più, per la primaria sono 745 posti in meno, per la secondaria di primo grado, 601 in meno, per la secondaria di secondo grado siamo a meno 815. Sul fronte docenti, si viaggia su meno 2.157 di cui 512 solo per il prossimo anno. A questo si aggiungano i 1.267 personale Ata tagliati in tre anni.
I sindacati hanno un diavolo per capello. Osserva Manuela Carloni, segretaria generale Flc Cgil Marche: “La situazione è molto pesante. Per la scuola d’infanzia, per esempio, le sezioni funzioneranno solo il mattino perché senza organico. Per la scuola primaria sono cancellate le compresenze, sono quasi del tutto scomparsi gli insegnanti di lingua”. Non solo. “Per molte classi, il tempo pieno non sarà concesso a tutte le famiglie che lo hanno richiesto e non ci saranno neanche le 30 ore per chi le ha richieste”. Insomma, siamo al collasso. E se anche per il prossimo anno le scuole di montagna saranno garantite, per Carloni “il rischio è quello di avere pluriclassi”.
Ma la vera emergenza secondo i sindacati è per la scuola secondaria di secondo grado. Dice Claudia Mazzucchelli, segretaria regionale Uil scuola: “I tagli più pesanti si abbatteranno sulla secondaria di secondo grado - spiega la sindacalista -, siamo preoccupati.
È un contesto che diventa problematico, a questo punto, anche per l’organizzazione della scuola. Ci sono casi in cui abbiamo sette plessi e 10-11 collaboratori scolastici con una media di un collaboratore per plesso”.
Il fatto è, come chiarisce Carloni, che “lo stesso Ufficio scolastico ha difficoltà nell’applicare la normativa del ministero su tasso di ripetenza e handicap. Per questo ci sono i disagi. Per noi è invece importante garantire sicurezza e fattore della disabilità”.
Insomma, no alle classi pollaio. Va ricordato infatti che, dinnanzi ad aumento complessivo di alunni, i docenti sono diminuiti. Senza contare l’incremento di quelli stranieri e dei disabili. Solo nell’anno in corso sono 5.324 gli alunni disabili su un totale di oltre 215 mila studenti.