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Libertà/Piacenza: Scuola, la guerra degli striscioni. I sindacati: da esporre a finestre e balconi

«Appendete gli striscioni ai vostri balconi». Fiori contro cannoni, striscioni contro maestri unici, "razionalizzazioni" e grembiulini. Sloggiati dalla porta d'ingresso stanno per rientrare dalla finestra

23/10/2008
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Libertà

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«Appendete gli striscioni ai vostri balconi». Fiori contro cannoni, striscioni contro maestri unici, "razionalizzazioni" e grembiulini. Sloggiati dalla porta d'ingresso stanno per rientrare dalla finestra.
Osannati dai contestatori della riforma Mariastella Gelmini, assurti agli altari della stampa nazionale dopo che alcune segnalazioni alla questura di Piacenza e il Codice penale sabato scorso ne avevano caldamente consigliato la "rimozione forzata" dall'esterno delle scuole: gli striscioni "made in Piacenza" delle "tre i" - ma non quelle rese famose dall'ex ministro dell'istruzione Letizia Moratti, però - tornano a fregiarsi degli sguardi dei piacentini. Il contenuto dello slogan resta identico: "Difendiamo la scuola pubblica da ineguaglianza, impoverimento, individualismo". Un messaggio contenuto negli striscioni che dal 10 ottobre furono affissi da diverse scuole di Piacenza, lo stesso che aveva aperto il "corteo dei tremila" per la fiaccolata anti-Gelmini sul Corso venerdì. Lo stesso identico che si accinge a mostrarsi da balconi e finestre della città.
Ieri infatti gli stessi "mandanti" dell'iniziativa del 10 ottobre scorso - Flc Cgil, Cisl Scuola e Comitato genitori e lavoratori della scuola - hanno annunciato che gli striscioni anti-riforma, dopo il blitz di polizia e vigili di sabato per rimuovere le "affissioni abusive" (due, in totale, quelle accumulate, una in via Stradella, alla De Gasperi, ed una seconda fuori dalla Don Minzoni), torneranno a stare esposti.
Non più all'esterno delle scuole (luogo pubblico, tale pertanto da richiedere autorizzazione all'esposizione), ma fuori dalle finestre delle abitazioni private di tutti i piacentini che ne avranno voglia, senza alcun pericolo. O anche fuori dai balconi, come si fece, chi lo volle, con bandiere arcobaleno e con lenzuola anti-smog.
In virtù dell'articolo 21 della Costituzione italiana, pilastro della libertà di espressione di pensione ed opinione, come le due sindacaliste, Raffaella Morsia (Flc Cgil) e Marina Molinari (Cisl Scuola), al fianco di Roberto Lovattini (comitato scuola) hanno ribadito. Da ieri le nuove "bandiere" sventolano all'esterno delle sedi sindacali, la Cisl in via Cella e la Cgil in via XXIV Maggio. Chiunque lo desidera potrà fabbricarsene in proprio ed esporre lo striscione casalingo fuori dalla finestra o dal balcone di casa propria. Ad ogni buon conto, i due sindacati, da martedì 28 ottobre, avranno a disposizione cinquecento striscioni anti-riforma che verranno distribuiti (dietro piccolo contributo per le spese) a quanti lo vorranno. Ed in attesa della grande manifestazione con cui l'intera compagine sindacale si appresta a scendere in piazza a Roma. Prima, domani sera, convocazione alla Circoscrizione 4.
Simona Segalini
simona.segalini@liberta.it


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