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Libertà/Piacenza: Morsia (Cgil): «Disobbedienza civile contro la schedatura dei nomadi»

Manderemo un documento a tutte le scuole a settembre in cui inviteremo gli insegnanti a resistere, nelle pratiche di tutti i giorni, a questa ordinanza discriminatoria

04/07/2008
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Libertà

«Disobbedienza civile contro questo disegno di legge discriminatorio».
E' quanto chiede Raffaella Morsia (Cgil) a proposito dall'ordinanza per il rilevamento delle impronte ai bambini rom voluta dal ministro dell'Interno Roberto Maroni.
Un'ordinanza che ha fatto discutere e ha suscitato numerose polemiche tanto da costringere a una precisazione il ministro che ha detto che «l'idea nasce per compiere un censimento e non una schedatura e prevede interventi per garantire la scolarizzazione. Le operazioni nei campi nomadi, compresa l'identificazione di tutti i minori che ci vivono, verrà conclusa entro il 15 ottobre». Una precisazione che non è bastata a smorzare le polemiche. Anche sul nostro giornale, nei giorni scorsi, era intervenuto Daniele Novara, fondatore del centro psicopedagogico per la pace, che aveva detto: «Neanche il nazismo pensò all'inizio di schedare gli ebrei».
Continua la Morsia: «Abbiamo espresso la più sentita riprovazione per quell'ordinanza. Si tratta di un provvedimento violento e discriminatorio, perché rivolto a bambini e minori che, anche se privi di documenti, hanno potuto frequentare la scuola pubblica. E' un'ordinanza che giudichiamo razzista e contraria ai diritti del fanciullo».
La Cgil di Piacenza lancia due proposte contro l'iniziativa di Maroni. Continua la Morsia: «Proproniamo che tutti i luoghi in cui si crea cultura si trasformino in luoghi della resistenza a questa nuova barbarie e invitiamo le istituzioni ad attivarsi, affinché siano garantiti a tutti i bambini il diritto allo studio e per favorire l'inserimento lavorativo degli stranieri. Infine lanciamo la proposta di praticare una disobbedienza civile nei confronti di questo disegno di legge discriminatorio».
Conclude la Morsia: «Manderemo un documento a tutte le scuole a settembre in cui inviteremo gli insegnanti a resistere, nelle pratiche di tutti i giorni, a questa ordinanza discriminatoria».


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