La Sicilia-Smantellamento continuo, altri 300 a rischio

articolata denuncia della cgil scuola
"Smantellamento continuo, altri 300 a rischio"

Uno smantellamento continuo, strutturale ed occupazionale, del sistema pubblico di istruzione. Scomodi lasciti che la finaziaria 2002 ha imposto al settore, causando, solo nella provincia di Siracusa, la perdita di centoquarantasette posti per quanto riguarda il personale Ata e di ben centocinquantuno docenti. La finanziaria del 2003 potrebbe raddoppiare il tiro. La denuncia giunge, ancora una volta, dalla Cgil Scuola.
"Se qualcuno nutriva ancora dubbi - ha dichiarato il segretario generale, Roberto Alosi - su quali fossero le reali intenzioni di questo governo in materia di politica scolastica, gli ultimi provvedimenti finanziari ed il conseguente decreto sugli organici, relativo all'anno scolastico 2003/2004, fugano qualunque perplessità. Questo governo non crede nella scuola pubblica, non crede nella responsabilità sociale, costituzionalmente sancita, delle istituzioni statali nei confronti del sistema di istruzione pubblica. Non crede nella scuola pubblica quale spazio privilegiato di relazioni non mercificate, volte alla costruzione e ricostruzione di un capitale sociale, che sfugge ad ogni logica di economia di mercato. Si sta operando un progressivo strangolamento delle scuole pubbliche, attraverso una serie di provvedimenti restrittivi che impongono: la riduzione del 6% dell'intero organico del personale Ata, di cui oltre duemila unità nella provincia aretusea; l'affidamento ad aziende esterne, mediante gare d'appalto, di servizi, fino ad oggi, svolti da personale statale; la saturazione a diciotto ore di lezione frontale di tutte le cattedre di scuola secondaria; una riduzione consistente dell'organico funzionale nella scuola primaria; l'aumento sconsiderato di alunni per classe, anche in presenza di uno o più allievi disabili".
v. t.
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