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La Sicilia-SIracusa-Si organizza la protesta Si teme il taglio del 50 per cento delle cattedre

Si organizza la protesta Si teme il taglio del 50 per cento delle cattedre per l'insegnamento dell'educazione fisica Ancora una sforbiciata investirà il pianeta scuola. La bozza di decreto d...

29/01/2005
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La Sicilia

Si organizza la protesta Si teme il taglio del 50 per cento delle cattedre
per l'insegnamento dell'educazione fisica

Ancora una sforbiciata investirà il pianeta scuola. La bozza di decreto di riforma del secondo ciclo di istruzione, siglato in calce dal ministro Moratti, ha in serbo nuove decurtazioni. Adesso tocca agli insegnanti di educazione fisica subire l'ennesimo rigurgito parsimonioso che il Governo ha reso noto proprio in questi giorni, provvedimento pubblicato esattamente il 18 gennaio e già consegnato alle istituzioni interessate, alle forze politiche, alle Regioni, alle parti sociali, alle associazioni disciplinari, dei docenti, degli studenti e dei genitori, agli ordini professionali.
Tanto fanno sapere dal Ministero per poi aggiungere: "Vogliamo superare le disuguaglianze sociali dell'attuale sistema e garantire pari opportunità di accesso e successo formativo". Pari dignità, dunque, tra i percorsi liceali e quelli di formazione professionale. Incipit ineccepibile eppure apertamente in guerra con la ricaduta pratica dell'intervento che, nello specifico, prevede anche la riduzione delle ore settimanali di educazione fisica da due ad una soltanto.
La Cgil di Siracusa non ha certo incassato supinamente quest'ultima bastonata governativa, rappresentando il disagio dell'intera categoria. Per questa ragione ieri pomeriggio, nel salone di via Aristotele, ha incontrato i docenti di ogni ordine e grado della provincia, discutendo ampiamente la questione, cercando una risposta alla sopraggiunta scure, e optando per una opportuna e corale strategia da mettere a punto in tempi brevi.
E intanto dal Ministero fanno sapere: "Si tratta di una bozza redatta con gruppi di lavoro formati da oltre 200 esperti e dopo un primo confronto con le forze sociali e di categoria. La bozza, definita tra l'altro in coerenza con gli indirizzi e con le indicazioni dell'Unione europea, è ora aperta al contributo di tutti".
Il nuovo impianto, si legge nella circolare ministeriale, in attuazione della legge 53/2003, si propone quattro primari obiettivi: consolidare ed innalzare i livelli culturali sia nei licei sia nell'istruzione e formazione professionale; superare le disuguaglianze sociali perpetuate dall'attuale sistema educativo, garantendo pari opportunità di scelta a tutti gli studenti, anche a coloro che provengono da famiglie economicamente e socialmente più deboli; garantire, grazie a una maggiore libertà di scelta, un successo formativo per tutti; contrastare il fenomeno della dispersione scolastica elevando l'obbligo scolastico fino al 18° anno di età.
"I percorsi liceali ed i percorsi di formazione professionale avranno pari dignità, in quanto il profilo educativo e culturale a conclusione degli studi sarà il medesimo. Ma vorrei soffermarmi brevemente su altri aspetti", prosegue il Ministro. "Tutti gli studenti, assistiti dagli insegnanti, potranno passare da un sistema all'altro in qualsiasi momento, grazie ad un sistema di crediti e di certificazioni per qualsiasi segmento del secondo ciclo frequentato con esito positivo, e accedere all'università. Agli studenti di entrambi i percorsi sarà data infine la possibilità di effettuare stage e tirocini in modo da confrontarsi con la società e con il mondo del lavoro". Niente da dire e niente dicono però (o molto poco) nemmeno sui tagli in corso che avranno, è chiaro, un effetto disastroso sul dato occupazionale, uno smacco ulteriore, insomma.
"Un altro fondamentale punto caratterizzante - dichiara tuttavia il ministro, "è quello della personalizzazione dei percorsi di studio"..
V.T.


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