La Sicilia-Scuola, la riforma alla Camera-Maggioranza pressoché compatta, ma il centrosinistra promette battaglia anche in piazza
Scuola, la riforma alla Camera Il ddl Moratti. Maggioranza pressoché compatta, ma il centrosinistra promette battaglia anche in piazza Roma. Arriva oggi all'esame della Camera la riforma dell...
Scuola, la riforma alla Camera
Il ddl Moratti.
Maggioranza pressoché compatta, ma il centrosinistra promette battaglia anche in piazza
Roma. Arriva oggi all'esame della Camera la riforma della scuola approvata al Senato tre mesi fa. Ampio sostegno da parte di governo e maggioranza, mentre l'opposizione è pronta a uno scontro serrato. L'Ulivo avvierà proprio oggi a Roma una campagna per spiegare all'opinione pubblica che "è a rischio il sistema d'istruzione, l'università e la ricerca". Tra i punti in discussione, anche l'istituzione di una commissione per il controllo dei manuali di storia contemporanea.
Il progetto Moratti (nella foto), da applicare entro due anni dall'entrata in vigore, indica una revisione sostanziale del sistema scolastico e formativo, definendo il "diritto-dovere allo studio" fino a diciotto anni. Ecco le principali novità.
Scuola d'infanzia. Durerà tre anni con l'obiettivo di sviluppare la sfera affettiva, psicomotoria e relazionale dei bambini che potranno essere iscritti a partire dai due anni e mezzo. Primo ciclo di otto anni: include in blocco unico i cinque anni di elementari e i tre di medie, eliminando l'esame di stato di Stato nel passaggio intermedio. L'esame viene rinviato alla fine del ciclo. I bambini potranno essere iscritti a cinque anni e mezzo e saranno subito avviati allo studio di una lingua straniera e del computer. Negli ultimi tre anni si approfondirà la conoscenza dell'informatica e sarà obbligatorio l'insegnamento di una seconda lingua straniera. Superato l'esame, gli studenti dovranno scegliere tra scuola superiore o formazione professionale, fermo restando che si potrà cambiare idea strada facendo e passare da un sistema all'altro e viceversa.
Licei. Gli indirizzi contemplati sono otto: classico, artistico, economico, scienze umane, linguistico, musicale, scientifico e tecnologico. Lo studio sarà organizzato in due bienni, più un quinto anno di approfondimento e orientamento per gli indirizzi universitari. Il ciclo sarà concluso con l'esame di Stato che abilita all'accesso accademico.
Formazione professionale. Dura quattro anni, ma ne è previsto anche un quinto (facoltativo) per superare l'esame e iscriversi all'università.
A partire dai quindici anni si potranno alternare periodi di frequenza a periodi di "stage" lavorativi. La valutazione del rendimento terrà conto del voto in condotta e avrà cadenza biennale. La verifica annuale non comporterà bocciature.
Impronta regionale. La riforma prevede che i programmi scolastici abbiano un nucleo fondamentale omogeneo su tutto il territorio nazionale.
Ma chiama in causa anche le Regioni che potranno inserire materie d'interesse specifico.
Docenti. Per gli insegnanti sarà obbligatorio un tirocinio post-universitario, mentre un nucleo valutativo provvederà a valutare la qualità dell'insegnamento e il livello culturale degli studenti.
Libri di storia. La risoluzione di Fi approvata al Senato impegna il governo a vigilare su "criteri oggettivi, rispettosi della verità storica". A caldo, la reazione del ministro Giovanardi fu molto tiepida. Ora bisognerà vedere se l'iniziativa, fortemente contrastata dall'opposizione, andrà in porto.
Gabriella Bellucci