La Sicilia: Risorse alla scuola» in 50 mila in piazza
Più risorse per la scuola pubblica: il messaggio lanciato da professori e dipendenti scolastici, scesi in piazza a Roma con fischietti e palloncini, è chiarissimo
ANDREA GAGLIARDUCCI
Roma. Più risorse per la scuola pubblica: il messaggio lanciato da professori e dipendenti scolastici, scesi in piazza a Roma con fischietti e palloncini, è chiarissimo. Sono in circa 50 mila a manifestare, snodandosi per le strade di Roma, in un corteo variopinto che parte dalla Bocca della Verità e arriva a Piazza Navona. Dove, prima dell'inizio della manifestazione, viene scandito lo slogan: «La scuola va salvaguardata, voi dal palco non mollate». Durante il corteo, slogan dello stesso tenore. Uno rivolto direttamente al ministro dell'Economia: «Padoa-Schioppa, i nostri precari non sono bamboccioni». E ancora: «La scuola non è un fastidioso capitolo di spesa».
Ma anche un dissenso ironico, come quello di Francesco Bandani, segretario della Flc Cgil della Toscana, che si è mascherato da Dante con accanto la sua Beatrice (sua moglie, insegnante in un istituto d'arte). «Abbiamo voluto fare questa buffonata - spiega - per testimoniare come anche il sommo poeta al giorno d'oggi rischierebbe di rimanere disoccupato».
Il leader della Cisl Bonanni è un fiume in piena. «Questa - dice - è una manifestazione contro il governo per esprimere tutto il nostro sdegno sull'attentato in corso contro la contrattazione collettiva, e se Prodi c'è, batta un colpo». Non è andata giù, a Bonanni, la definizione di «sciopero politico» data dal ministro Nicolais. «Altro che sciopero politico - replica - si assuma il ministro le sue responsabilità, e, se c'è, batta anche lui un colpo». E definisce «inqualificabile» il comportamento del governo. «Ci dicono - osserva - che non ci sono le risorse in Finanziaria per i rinnovi dei contratti dei pubblici dipendenti: per 3,5 milioni di lavoratori non ci sono soldi e così questa gente è sbeffeggiata, mortificata. Questo è l'esempio che il governo dà in tema di libera contrattazione anche alle imprese private?» Capitolo salari. «Montezemolo dice che Draghi ha ragione a dire che i salari dei lavoratori italiani sono i più bassi d'Europa - prosegue Bonanni - alla buon'ora, se ne accorgono solo oggi?».
Se non ci saranno cambiamenti, i lavoratori della scuola sciopereranno ancora. «Se la nostra protesta di oggi non verrà ascoltata, ci mobiliteremo a novembre in tutte le città d'Italia, perché questa Finanziaria non ci sta bene», dichiara Paolo Pirani, segretario confederale della Uil. Che fa notare come, se la Finanziaria non verrà cambiata, «per gli insegnanti e per il personale della scuola si profilano stipendi bloccati per i prossimi due anni. Una previsione inaccettabile per le tasche dei lavoratori e per le loro famiglie colpite dal caro-prezzi. E non si intravede neanche una misura fiscale a sostegno del lavoro dipedente».
«Sulla scuola non si scherza - dichiara Panini, segretario generale della Flc Cgil - Chiediamo risorse per il rinnovo del contratto. Basta parlare di scuola senza risorse, non vogliamo più essere la Cenerentola d'Europa».