La Sicilia-Prof, cambia lo stato giuridico? E' polemica
Prof, cambia lo stato giuridico? E' polemica Stretta finale per la legge delega di riforma della scuola: potrebbe arrivare in aula a Montecitorio entro la seconda settimana di febbraio. Con un...
Prof, cambia lo stato giuridico? E' polemica
Stretta finale per la legge delega di riforma della scuola: potrebbe arrivare in aula a Montecitorio entro la seconda settimana di febbraio. Con una novità: la possibile revisione dello stato giuridico degli insegnanti attraverso un emendamento nella stessa legge delega.
A proporre l'emendamento, che prevede la delega al governo perché elabori un nuovo stato giuridico degli insegnanti, sarà la relatrice del provvedimento in commissione Cultura della Camera, Angela Napoli (An). Lo ha annunciato lei stessa, al termine del dibattito in commissione sul testo di legge licenziato dal Senato. Una seduta alla quale ha partecipato anche il ministro dell' Istruzione, Letizia Moratti, che ha prefigurato tempi brevi per la riforma, lasciando però aperte le opzioni circa la possibile revisione dello stato giuridico dei docenti, pur riconoscendone l' inadeguatezza e la necessità di ammodernamento.
Dunque, la riforma della scuola sembrerebbe ormai in dirittura d' arrivo. Se la riforma verrà approvata in tempi utili, inoltre, c' è la possibilità che vengano riaperte le preiscrizioni per permettere l'accesso anticipato in prima elementare e alla scuola dell' infanzia ai bambini rispettivamente di 5 anni e mezzo e di 2 anni e mezzo. Dal ministro è venuta anche un' altra rassicurazione: nessuna blindatura per il testo di riforma poiché, per una materia "così importante, rilevante non è tanto la velocità dell' approvazione quanto la bontà del testo".
Ma ad accendere le polemiche è stato l'annuncio dell' emendamento che prevederebbe la delega al governo per la riforma dello stato giuridico dei docenti, vale a dire l'insieme di norme - quelle cui attualmente si fa riferimento risalgono per la gran parte agli anni '70 - che delineano funzioni, profilo professionale, reclutamento e formazione iniziale degli insegnanti. La necessità di una revisione dello stato giuridico è affermata da tutti, a partire dal ministro Moratti.
"Sicuramente - ha detto - lo stato giuridico degli insegnanti è datato e ha bisogno di una revisione". Ma quale via scegliere per raggiungere tale obiettivo? Quella legislativa, come presupporrebbe l'emendamento, o quella negoziale della contrattazione sindacale? Su questo punto le posizioni diventano discordanti. E se la relatrice Napoli ribadisce l'intenzione di presentare l'emendamento sul tema, il ministro, dal canto suo, ha precisato che vi sarebbe un "orientamento diverso rispetto alla presentazione di un emendamento nella legge delega; piuttosto, un ordine del giorno o una delega al governo per approfondire questo tema". Ad ogni modo, ha aggiunto Moratti, l'ipotesi della delega "dovrà essere valutata dal Parlamento". Una questione spinosa, che ha suscitato l'opposizione dei sindacati della scuola.
Elementi relativi alla carriera, merito e professionalizzazione degli insegnanti, infatti, al di là della riforma dello stato giuridico, è previsto che vengano inseriti anche nel contratto di categoria la cui trattativa è in corso, in base ai principi inviati dal ministero all'Aran. Insomma, la riforma dello stato giuridico implica anche la definizione di un percorso di carriera per i docenti, ma questa, affermano i sindacati, è materia contrattuale. Lo scontro, su questo punto, è aperto.
ga. be.