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La Sicilia-Più ore allo studio delle due lingue straniere

Riforma della scuola/2 Più ore allo studio delle due lingue straniere decisione giusta, ma ancora insufficiente Pasquale Almirante Tutto ebbe inizio nel 1997, allorché gli Stati Ue si im...

21/01/2005
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La Sicilia

Riforma della scuola/2
Più ore allo studio delle due lingue straniere
decisione giusta, ma ancora insufficiente

Pasquale Almirante
Tutto ebbe inizio nel 1997, allorché gli Stati Ue si impegnarono a unificare i relativi sistemi scolastici col duplice obiettivo di sancire l'appartenenza europea degli studenti, aumentandone la mobilità e la comprensione reciproca, e di riconoscere i titoli di studio vicendevolmente, in funzione della mobilità lavorativa dei giovani. Chiave di volta del progetto la conoscenza delle lingue straniere come strumento unificante. Da queste premesse fu individuata l'opportunità di cominciare già dalla prima elementare lo studio delle lingue e, soprattutto, dell'inglese, assieme a una seconda lingua comunitaria.
Appare evidente allora che lo studio delle lingue serve, non solo per sapersi muovere nel mondo, ma anche per produrre ricchezza e diventare passaporto comune della idea stessa di Europa che si propone come punto di riferimento del pianeta. Ma serve anche a dare gli strumenti per imparare altre lingue, civiltà, culture con una apertura ideologica indispensabile nell'era della globalizzazione. Al di là dunque del giudizio sul merito della riforma Moratti, bisogna dire che lo spazio riservato nei proposti otto Licei alle lingue straniere appare notevole.
Infatti, oltre alla lingua inglese, sono state assegnate altre 2 ore settimanali a una seconda lingua comunitaria in tutti e 5 gli anni di corso. Tuttavia ci chiediamo: sono sufficienti 4 ore a settimana per imparare due lingue straniere, una prima lingua inglese e una seconda lingua comunitaria? Sulla base di ricerche effettuate dalla glottodidattica appare impossibile.
Per ottenere buoni risultati occorrerebbe adottare due strategie: incentivare le ore da dedicare alla lingua straniera, compreso l'uso di laboratori attrezzati e di lettori di madre lingua e fare in modo che anche i docenti delle altre discipline usino la lingua straniera durante il loro insegnamento.


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