La Sicilia-Panini (Cgil): "La riforma Moratti? Ritorno al passato"
Non si capisce perché la chiamino riforma copernicana della scuola, quando oggettivamente è solo un ritorno all'antico e quindi una involuzione sui progressi fatti in tanti anni". A parlare è Enric...
Non si capisce perché la chiamino riforma copernicana della scuola, quando oggettivamente è solo un ritorno all'antico e quindi una involuzione sui progressi fatti in tanti anni". A parlare è Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil-scuola, al quale ci siamo rivolti per avere un parere sulla riforma della scuola, varata in questi giorni dal Senato e fra non molto in discussione alla Camera per l'approvazione definitiva.
'#8211; Ma avrà pure qualche novità, come l'introduzione di una seconda lingua straniera alle elementari e alla media e l'uso del computer?
"Questo potrebbe sembrare un fatto nuovo, ma non lo è perché è frutto di sperimentazioni e di progetti già avviati e verificati in moltissime scuole da tanto tempo".
'#8211; Ma allora, quali sono i punti forti di questa riforma annunciata con tanta enfasi?
"Non ce ne sono. E' solamente pericolosa, soprattutto per il Mezzogiorno d'Italia dove aggiunge danni a danni. Innanzitutto si abbassa l'obbligo scolastico a 8 anni, dai 10 di prima, togliendo quindi due anni di istruzione uguale per tutti. Infatti, già a dicembre un ragazzino della terza media deve scegliere: o la formazione o l'istruzione liceale. Si viene allora a togliere alle fasce più deboli della popolazioni, che sono quelle che opteranno maggiormente per i professionali, la possibilità di avere strumenti culturali adeguati per questa società. Si elimina un biennio che dia più certezza di scelta e maggiori basi culturali. Quindi è un attacco preciso alla diritto alla scuola e non consente a tutti di accedere ai livelli più alti della istruzione".
Per chiarezza aggiungiamo che l'istruzione e la formazione professionale ha durata quadriennale, alternata da studio e lavoro. Un quinto anno integrativo è previsto per chi vuole proseguire per l'università.
'#8211; E sui curricoli? Sembra che l'orario settimanale complessivo nella scuola media sarà ridotto a 27 ore, dove però, fin dal 1962, si sono fatte 30 ore. Secondo una stima di Tuttoscuola, ci sarebbe una diminuzione del 9% del monte ore, mentre si richiedono alla scuola nuovi obiettivi formativi. Cosa ne pensa?
"Non è nella legge di riforma, ma è negli intenti del ministero di ridurre a circa 25 ore settimanali l'orario delle lezioni. Questo perché mancano i soldi per finanziare la riforma e allora, non avendo dove raschiare, si vuole ridurre del 15% il numero degli insegnanti e quindi si diminuisce il numero delle ore. Da qui, chi vuole gli insegnamenti finora garantiti, se li paga o li sceglie come optional. Da un lato si tagliano gli organici e dall'altro si attua una pessima riforma. Tenga inoltre conto che è stata proprio la commissione Bilancio a dire che non ci sono soldi per la riforma, non io. Da dove prenderanno allora i soldi? Tagliando posti".
'#8211; Mi dice, visto che parliamo di soldi, cosa si agita sul versante del contratto di lavoro?
"E' nostra intenzione, insieme con tutti gli altri sindacati della scuola, di chiudere la trattativa massimo entro dicembre. Non sembra però che il ministero abbia questa volontà, anzi".
'#8211; E sull'adeguamento degli stipendi alla media europea?
"E' una battaglia che porteremo avanti senza indugio alcuno e sulla quale ci siamo impegnanti con i nostri iscritti".
Pasquale Almirante