La Sicilia-La riforma vuole seppellire anche l'educazione fisica"
La riforma vuole seppellire anche l'educazione fisica" Riceviamo e pubblichiamo: Da diversi anni in Italia si parla di riforme che dovranno interessare tutta la pubblica amministrazione e le is...
La riforma vuole seppellire anche l'educazione fisica"
Riceviamo e pubblichiamo:
Da diversi anni in Italia si parla di riforme che dovranno interessare tutta la pubblica amministrazione e le istituzioni: dalla riforma della struttura dello stato, alla Bassanini, alla sanità, alla riforma dello stato sociale, alla scuola. Da alcuni giorni una Commissione detta "Bertagna" ha predisposto un documento di riforma della scuola che dovrà essere discusso in Parlamento che cambierà radicalmente l'organizzazione della scuola italiana. Si dovrà passare dai 5 anni di scuola media superiore ai 4 anni, alla diminuzione del numero di ore settimanali da 36 a 24, al cambiamento del curriculum scolastico con l'obbligatorietà di alcune discipline e la cancellazione di altre come tutte le educazioni che saranno rese facoltative o organizzate in laboratori pomeridiani anche in rete.
Così nei prossimi anni ci ritroveremo con ragazzi che conosceranno più Verdi o Bethoven e gli strumenti musicali, non conosceranno Picasso o non eserciteranno più la manualità. Ci ritroveremo con ragazzi che a causa dell'aumento del peso corporeo o a causa dei paramorfismi, saranno costretti a vivere una vita quasi Leopardi. Ci saranno altri ragazzi dei Comuni di periferia che, condizionati dal bisogno economico, non frequenteranno i laboratori, perché, nelle ore pomeridiane magari saranno costretti ad aiutare i propri genitori, ci saranno ragazzi che non conosceranno più i confini geografici e, perfino potrebbe capitare dei ragazzi del nord non sapranno nemmeno in quale parte si trovi la Sicilia perché verranno dimenticati anche i punti cardinali.
Povero, allora, Ministro e Gentile! quando saprà che l'educazione fisica un tempo considerata la disciplina dell'orgoglio nazionale, utile per la formazione del corpo e dello spirito, oggi viene proposta per la sepoltura. E cosa faranno le Associazioni o le federazioni quando non avranno più ragazzi da potere allevare perché l'alunno non conosce le regole della pallavolo o le specialità dell'atletica leggera o non saranno esercitati al movimento? Cosa farà la nazionale Italiana quando le Olimpiadi verrà rappresentata da atleti preparati all'ultimo momento? Tutto questo obbliga ad un momento di riflessione. Io ritengo che, ancora, la scuola nella sua articolazione rimane l'unica e la sola agenzia formativa per la crescita culturale dei nostri figli e come diceva Seneca: "non dobbiamo vivere per il corpo ma non possiamo vivere senza il corpo". Il massimo giovamento si ottiene col dare subito al fanciullo una educazione al corpo e allo spirito. Senza di questo l'anima è malata e l'uomo diventa come un pazzo sfrenato.
Salvatore Cravotta