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La Sicilia-Il maremoto sulla riforma

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14/02/2005
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La Sicilia

Il maremoto sulla riforma

Il maremoto sulla riforma
Terremoto scuola, con rischio di onda anomala sulla riforma Moratti, a poche settimane della pubblicazione della bozza di decreto di riforma della secondaria superiore. Tutti gli schieramenti politici, bipartisan a quanto pare, sono contrari a questa proposta anche se un'ala parlamentare denuncia l'eccesso e l'altra il difetto.
Ma anche tutto l'arco sindacale scarica fulmini: dai confederali allo Snals, alla Gilda, agli autonomi. In ogni caso, forti cavalloni recano proteste per la fuga di alunni e insegnanti dagli istituti professionali, ridotti di un anno e senza garanzie didattiche e futuri occupazionali, e bufere si formano per la cancellazione della cultura musicale perfino dal liceo pedagogico, per il ridimensionamento dell'inglese, l'eliminazione, ad eccezione del liceo economico, del diritto e dell'economia, l'eccesso di filosofia, e per la mancata valorizzazione dei docenti (per i quali il governo preme invece per l'approvazione dello stato giuridico) oltre che per il paventato taglio di circa 80 mila cattedre (su un organico attuale di 240 mila) e la caduta verticale di discipline come l'educazione fisica e la drastica riduzione del personale Ata.
Ma ci sono altre preoccupazioni, come la strutturazione degli indirizzi dei vari licei che sarebbero poco caratterizzanti e solo ambiguamente specifici. Nello stesso tempo la faccenda del tutor, nella primaria, non è stata ancora risolta del tutto, nonostante si stiano aprendo corsi Indire di formazione, mentre molte scuole navigano a vista con le schede di valutazione. E alla meglio, con molta probabilità, avrà conclusione l'emendamento che voleva regolarizzare il posto ai partecipanti non triennalisti al concorso riservato per dirigente scolastico. Momentaneamente bloccato, pare che alla Camera gruppi parlamentari governativi vogliono ritornare all'attacco e sistemare gli esclusi tra i quali si trovano pure ministeriali e funzionari dei Csa, a beffa di quanti non si sono presentati, perché rispettosi dei vincoli del concorso, e dei dirigenti che magari per pochi mesi non hanno avuto riconosciuto i tre anni di servizio e dovranno attendere il concorso ordinario come gli altri. Ma anche su queste lande si respira aria di tempesta per l'elevato numero di partecipanti (circa 37 mila) e per gli argomenti degli esami che non dovrebbero essere assai difformi da regione a regione. E in questo maremoto scuola si va formando all'orizzonte pure la dragunera dello sciopero per il rinnovo della seconda parte del contratto, scaduto già nel dicembre 2003. Nemmeno avviati gli incontri da parte dell'Aran, i sindacati chiedono un circa 8% in più di aumento salariale, contro il 4% del governo: sarà ancora la piazza a dirimere la contesa?
PASQUALE ALMIRANTE
p.almirante@tiscali.it


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